“Sono molto soddisfatto: abbiamo condiviso un ragionamento sulle questioni ambientali e sui diritti dei cacciatori senza steccati ideologici o politici definendo, all’unanimità su mia proposta, un’agenda di questioni da sottoporre al prossimo Governo per dare chiarezza e punti fermi al settore, perché è ora che si smetta di gestire le scelte sulla caccia davanti ai Tribunali Amministrativi Regionali”.Lo sottolinea l’assessore alla caccia della Regione del Veneto Daniele Stival, al termine della riunione del coordinamento delle Regioni italiane in materia di agricoltura e caccia, tenutasi in mattinata nella sede romana della Regione Puglia.
Stival indica i principali problemi sul tappeto che andranno affrontati e risolti. “Prima di tutto – sottolinea – è necessario un serio sostegno al mondo agricolo e alle aree protette, come i Parchi, per dare risposte all’oramai assolutamente eccessiva presenza dei cinghiali, che comporta danni ambientali e rischi per la sicurezza stradale in diverse aree dell’Italia e del Veneto, utilizzando la collaborazione di cacciatori esperti e prevedendo specifiche deroghe per la cacci abilità di questo animale”.
“C’è poi la questione, tuttora irrisolta, dei pareri dell’Ispra – aggiunge Stival – attorno ai quali ruotano molti dei ricorsi che finiscono davanti a Tar. Su proposta del Piemonte e con il mio pieno sostegno – riferisce Stival – abbiamo unanimemente proposto che la stesura dei pareri Ispra sul calendario venatorio sia divisa per fasce territoriali (nord, centro e sud Italia) come già viene fatto da Paesi avanzati come Francia e Germania. Non è pensabile – aggiunge l’assessore Veneto – che si continui a gestire questo delicato aspetto facendo finta che il passaggio della fauna migratoria sia uguale a Bolzano e in Sicilia. Tutti sanno che non è così – conclude Stival – e che ci sono grandi differenze delle quali è assolutamente necessario che si tenga conto”.