A Gorizia la Provincia in questi giorni ha organizzato un intervento straordinario e abbattuto 16 cinghiali in pieno centro cittadino. E' infatti sempre più preoccupante la presenza di questi ungulati nell'area urbana del capoluogo, in particolar modo nei quartieri di Piedimonte e Piuma. Già alcune settimane fa il Corpo Forestale regionale aveva evidenziato le criticità della situazione ungulati fuori controllo anche e soprattutto in considerazione del pericolo per l'incolumità delle persone, oltre che per le coltivazioni. D'accordo con l'Ispra, che ha approvato l'intervento per i cinghiali stabilitisi nell'area urbana, la Provincia ha coinvolto una trentina di cacciatori per il controllo, senza limiti numerici dei capi da abbattere. Contestualmente ai prelievi vengono anche effettuate analisi e campionamenti sugli animali abbattuti in modo da tenere sotto controllo la specie dal punto di vista sanitario ed individuare eventuali malattie.
"Questo intervento in deroga si era reso ormai indispensabile e dobbiamo ringraziare il mondo venatorio locale per la collaborazione – sottolinea l’assessore Cernic -. I primi prelievi in deroga sono scattati nelle riserve di caccia di Piuma e Piedimonte, estendendo poi gli abbattimenti anche a Mossa, San Lorenzo e Medea. I cacciatori in questo caso stanno contribuendo ad offrire un servizio pubblico che va a beneficio dell’intera collettività oltre che dell’equilibrio ambientale. In questo modo riusciamo infatti ad evitare una proliferazione incontrollata dei cinghiali che attualmente nel nostro territorio non avrebbero competitori naturali, ma contribuiamo anche a tutelare la salute della specie grazie alle analisi sugli esemplari abbattutti che hanno permesso fino ad ora di confermare che gli esemplari “nostrani” non sono portatori di malattie".
"Gli abbattimenti, oltre a contribuire a diminuire il numero degli esemplari, stanno soprattutto avendo un effetto deterrente per le incursioni nelle zone abitate – conferma l’assessore -: nei giorni scorsi abbiamo potuto constatre che a Piuma e Piedimonte i branchi si stanno sempre più ritirando all’interno dell’area boschiva".