La crisi ha solo acuito la situazione ma la colpa del calo evidente (almeno 2000 cacciatori meno) nel distretto venatorio più famoso d'Italia (qui dove si producono i fucili da caccia più apprezzati del mondo) è della politica che non ha saputo affrontare i problemi e adeguarsi ai cambiamenti. Lo ha detto chiaro e tondo il presidente provinciale della Fidc bresciana, Marco Bruni, durante l'assemblea provinciale. La relazione, riportata in alcuni stralci dal quotidiano Brescia Oggi, è risuonata come un atto di accusa nei confronti della classe politica che non ha modificato l'articolo 19 bis della 157/92 e che non è riuscita a far riconoscere a Bruxelles il valore delle cacce tradizionali italiane.
Si paga dunque lo scotto della mancata approvazione delle deroghe, dovuta ad una oggettiva impossibilità per la Regione di andare oltre a ciò che ha stabilito la Corte di Giustizia europea. Per cui ora l'unica strada è quella di modificare la legge sulla caccia. “A dicembre dello scorso anno – ha sottolineato Bruni - la Provincia di Brescia con l'ausilio dell'assessore Aurelio Guarneri ha presentato una proposta di modifica del 19 bis - sottolinea Bruni -, insieme a Molgora lo hanno firmato solo due parlamentari bresciani, Volpi e Romele”. Non c'è più tempo da perdere. Bruni annuncia che la Federcaccia di Brescia comprerà una pagina dei giornali locali per pubblicare una lettera a eurodeputati e parlamentari per chiedere loro un impegno a difesa delle cacce tradizionali.
“Dopo un mese -dice il presidente provinciale Fidc - ne acquisterò un'altra per spiegare cos'hanno risposto, e continuerò per quattro mesi consecutivi. Sarà una campagna costosa, ma i nostri soci hanno diritto di sapere come si muove la politica su un tema per noi molto importante”. L'idea è quella di favorire il riconoscimento della caccia alla piccola migratoria (roccoli) nel patrimonio culturale dell'Unesco, per altro rilanciata anche dalla presidenza nazionale della Federcaccia alla stessa assemblea bresciana sia da Dall'Olio che da Carnacina alla presenza del consigliere regionale Alessandro Sala e dell'assessore provinciale Aurelio Guarnieri.