La Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Calabria ha approvato alcune proposte di modifica alla legge regionale sulla caccia, presentate in un progetto di legge dei consiglieri Giovanni Bilardi (oggi senatore), Giuseppe Giordano, Giovanni Nucera e Pasquale Tripodi. Tra le novità della normativa regionale, l’istituzione dell’Osservatorio Faunistico Venatorio Regionale (O.F.V.R.). Un organo collegiale a partecipazione allargata, di consulenza e di indagine scientifica in cui saranno rappresentati la Regione Calabria, il mondo ambientalista, quello venatorio, quello gestionale e quello agricolo. All’Osservatorio competerà, dunque, la raccolta e l’elaborazione congiunta dei dati scientifici che verranno successivamente comunicati agli organi amministrativi preposti alla programmazione faunistico venatoria.
La proposta di legge prevede anche la creazione di zone umide artificiali regionali per consentirvi, solo per alcuni mesi all’anno, la caccia agli acquatici e per l’utilizzazione delle stesse zone quali nuove aree di rifugio in periodo di silenzio venatorio e di chiusura generale della caccia. L’obiettivo – è scritto nella relazione – è quello di “porre rimedio alla cronica carenza di zone umide regionali, sostanzialmente cancellate dalle opere di bonifica eseguite in maniera massiccia nel secondo dopoguerra”. Il provvedimento stabilisce anche l’istituzione del “numero verde antibracconaggio” per agevolare la denuncia di gravi fatti di reato in materia ambientale.
“La legge – ha spiegato Gianluca Gallo, presidente della Commissione– consente finalmente di stemperare gli estremismi e superare definitivamente gli strascichi di una vibrata protesta che ha visto protagoniste le diverse associazioni di categoria. Si tratta di un provvedimento che garantisce agli esercenti maggiori certezze in ordine all’emanazione scadenzata del calendario venatorio, con margini più ampi rispetto al passato, fissati anche per non mortificare le legittime istanze di programmazione economica di un settore che è legato ad un’attività, come quella venatoria, praticabile per pochi mesi all’anno. Uno strumento importante è l’Osservatorio Faunistico venatorio che ha compiti di studio e di indagine per il corretto esercizio dell’attività venatoria”.