Ancora una volta la rivista filosofica Il Covile si occupa di caccia. Dopo altri quattro speciali (i numeri 677, 680, 715 e infine il 736 "Il sano piacere della caccia"), anche l'ultimo numero della rivista è interamente dedicato a questo argomento e alle profonde sfaccettature esistenti nel rapporto tra cittadino, natura e passioni. Lo scorso numero si è occupato appunto del piacere della caccia, sottolineando quanto sia aberrante e disumana la separazione dei piaceri dall'operare.
In questo numero si parla dei limiti. "Questa, che non può avere la sua ragione prevalente nel piacere che ne consegue, deve essere in qualche modo ritualizzata o per meglio dire praticata in una forma - spiega l'introduzione - (e per sua natura ciò che ha forma è limitato) che ne permetta l'inserimento armonico nel contesto più ampio: l'ambiente naturale e la comunità umana in divenire". A parlarne sono stati chiamati due eminenti cacciatori, Fabio Brotto e Massimo Zaratin, e di un importante tecnico faunistico, Roberto Mazzoni Della Stella. Ad illustrare la qualità della dimensione comunitaria della caccia, le poesie in ottava di Franco Talozzi.
Ecco l'indice
2 Pronto caccia. (Fabio Brotto)
3 Il motivo. (Massimo Zaratin)
4 La caccia conservativa. (Roberto Mazzoni Della Stella)
6 La rima. Ottave scherzose sulla squadra anghiarese di caccia al cinghiale. (Franco Talozzi)
Chi volesse leggere il testo in anteprima della rivista può scaricarlo qui