La categoria Spec 3 (status sfavorevole per l'Europa) non è più realistica per alcune specie cacciabili, per cui alcuni (animalisti e ambientalisti) vorrebbero ulteriori limitazioni, anche se i dati scietifici degli ultimi anni dimostrano un buon andamento demografico delle popolazioni svernanti in Europa. Di questo parere è l'Ufficio Avifauna Migratoria Fidc, che argomenta sul periodico di Federcaccia le proprie posizioni specie per specie.
Partiamo con la beccaccia, la cui conservazione è già stata oggetto di un Piano di gestione internazionale che ha introdotto limiti al carniere e misure di controllo come quello attuato sullo zero termico, con il divieto di caccia solo in particolari situazioni di gelo. Per la Federcaccia e il suo ufficio tecnico nessuna sospensione della caccia risulta necessaria oltre alle misure preventive già imposte.
Nell'analisi pubblicata sul Cacciatore Italiano si parte dal presupposto che quella classificazione, avvenuta nel 2004, sia stata superata. In seguito infatti sono stati pubblicati altri studi che testimoniano un migliore andamento demografico. Nel 2006 Wetlands International indica per la popolazione svernante una tendenza stabile, dati poi confermati nel nuovo studio della stessa WI nel 2009, ma mai presi in considerazione dall'Ispra, a differenza dei dati dello stesso studio riferiti ad altre specie. Studi recenti in Russia, continua l'Ufficio Avifauna Migratoria, dimostrano che la specie è molto comune e dal 2000 non si è osservato alcun declino, ecco perchè la popolazione, globalmente, è considerata stabile.
Anche Birdlife International, che in Italia è rappresentata dalla Lipu (acerrima nemica della caccia), alla luce di questi dati di fatto, dal 2004 cambia idea, affermando chiaramente che la tendenza demografica della specie è stabile. Del resto, anche per l'altra grande organizzazione internazionale per la difesa delle specie in via di estinzione, IUCN, che ogni anno stila la sua celebre lista rossa, per la specie beccaccia esiste solo una minima preoccupazione (Least Concern, specie abbondante e diffusa).
C'è da aggiungere che per la beccaccia in Italia si sono attivati vari sistemi di monitoraggio che coinvolgono direttamente i cacciatori, anche attraverso la raccolta delle ali da parte di Amici di Scolopax, che dal 2009 collabora con l'Ufficio Avifauna Migratoria Fidc.