“Il problema è drammatico e la legge nazionale sulla caccia ci lega le mani, perché non consente di cacciare specie che ricadono sotto la norma che prevede la conservazione della fauna selvatica”. Lo ha detto l'Assessore regionale all'Agricoltura Gianni Salvadori, invitando il consiglio regionale ad approfondire l'argomento e “iniziare una discussione franca e sganciata da logiche ideologiche per dare risposta a questa emergenza”.
Ancora una volta si è parlato della crescita esponenziale degli ungulati in Toscana (cresciuti quasi del doppio negli ultimi dieci anni), una vera calamità per Salvadori. "Il quadro è allucinante e travalica i confini dell’agricoltura, mettendo a rischio la nostra biosfera e la nostra biodiversità” ha spiegato. Rispondendo all'interrogazione del consigliere Gambetta Vianna sui danni creati dalla fauna all'economia agricola, ha fatto quindi presente che la Giunta ha deciso di inviare un dossier al Governo nazionale per segnalare le priorità di intervento.
“Per quanto riguarda il mio assessorato - evidenzia Salvadori - ho segnalato solo il problema della caccia agli ungulati e ho avanzato due proposte: riportare l’Ispra sotto l’indirizzo della presidenza del Consiglio, perché possa rispondere a interessi generali e non di parte, e la modifica della legge nazionale sulla caccia, per rispondere all’emrgenza ungulati ma anche a quella degli storni”. Inoltre, al governo è stata chiesta la definizione di linee guida per la concessione delle deroghe.
L’assessore ha anche anticipato all’aula che la Giunta predisporrà una delibera per l’avvio della stagione venatoria sugli ungulati nella quale si prevede che la caccia di selezione al daino e al capriolo passi da 3 a 5 giorni a settimana, mentre il periodo di caccia al capriolo maschio sarà fissato dal primo giorno di giugno al 15 luglio. Per il futuro, Salvadori si è detto preoccupato “dalla diminuzione dei cacciatori, perché il controllo delle presenze dei capi passa dall’abbattimento e si rischia, in tempi non molto lontani, che la Regione dovrà pagare gli interventi di abbattimento programmati”.
Il consigliere Gambetta Vianna si è dichiarato “particolarmente soddisfatto delle risposta” e ha condiviso “i timori evidenziati dall’assessore”. Gambetta Vianna si è detto d’accordo sull’ipotesi di ampliare la caccia agli ungulati e ha chiesto “di prevedere anche un percorso che permetta ai proprietari dei terreni di potersi difendere dagli ungulati ma anche dai lupi e dai cani randagi”.