“La caccia per me è passione, non posso considerarla né uno sport né un hobby perchè è molto di più”, così Gabriele Dettori, 27enne di Cinigiano (GR) ci parla della sua vita da giovane cacciatore, appassionato di cani e di caccia al cinghiale. Con i cinghiali ha a che fare anche anche per lavoro, da alcuni anni lavora infatti all'azienda faunistica Colle Massari, dove si può cacciare anche il selvatico tipico di questa bellissima zona della Toscana più selvaggia.
“Sono arrivato alla caccia perché la sento proprio dentro” dice, spiegandoci che nella sua famiglia prima di lui nessuno ha praticato l'attività venatoria. Il suo è stato un approccio graduale e del tutto naturale, iniziato con il primo cane, un meticcio che i genitori gli regalarono a dieci anni e con lunghe passeggiate nei campi. Da lì, cane dopo cane, la passione si è fata viva fino a farne “un bravo canaio con bei cani” come dicono di lui oggi gli amici.
"Il vero cacciatore - dice Gabriele - è quello che lo fa per passione, che anche se non ha trovato niente o non è riuscito a sparare nemmeno ad un animale, torna a casa felice, felice di esse stato con i suoi ausiliari immerso nella natura. Il vero cacciatore secondo me è quello che si alza presto la mattina solo per trovare un po’ di pace nella caccia, indipendentemente dai risultati".
A Gabriele piacciono decisamente meno quei cacciatori che se non portano a casa nemmeno una preda se la prendono con il mondo intero: "quelli che praticano la caccia solo per la “ciccia” e per il gusto di tirare", spesso questo tipo di cacciatori secondo Gabriele "non rispetta la fauna e la natura come chi la caccia la sente come una seconda pelle".
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