Nelle Egadi, a Ustica, Salina e in alcune zone di Pantelleria quest'anno si potrà cacciare. Lo hanno deciso, dopo una riunione congiunta le Commissioni Attività produttive e Territorio, con una modifica inserita nel Piano faunistico venatorio, con la quale si dettano le condizioni per esercitare la caccia.
Tale misura, che dovrà prima passare all'esame dell'Assemblea siciliana, è anzitutto una forma di tutela per le delicate colture del territorio. Anche a causa della chiusura della caccia alcune specie (come il coniglio) sono aumentate a dismisura, causando danni all'agricoltura. Altra ragione sostenuta dai promotori del provvedimento (Fazio, Ruggirello e Clemente) è quella turistica: l'apertura alla caccia potrebbe costituire un volano per l’economia, grazie all’incremento del turismo venatorio.
L’assessore Cartabellotta ha sottolineato l'importanza di proteggere prodotti tipici come le viti di Pantelleria o le lenticchie di Ustica ma prima di procedere, ha aggiunto, la Regione “provvederà a una analisi dettagliata di alcune speciee verificherà l’eventuale quantità in eccesso, solo dopo modificherà il piano”.