“Caprioli... no grazie” si chiama così la petizione lanciata da alcuni giorni da Cia e Confagricoltura Alessandria che chiede a parlamentari, alle Giunte e ai Consigli di Regione e Provincia interventi risolutivi, anche tramite la nuova Legge regionale sulla caccia, che consentano di portare il numero degli ungulati a un livello sostenibile per il territorio, oltre che il tempestivo e integrale risarcimento dei danni arrecati alle colture agricole.
“Chiediamo ai Sindaci, alle Giunte e ai Consigli comunali un concreto e fattivo appoggio alle nostre istanze – scrivono - per richiedere un aumento dei prelievi di questi ungulati, responsabili, insieme ai cinghiali, di seri danni alle colture, alla biodiversità e agli automobilisti.
“I risarcimenti dei danni – dicono le due associazioni agricole - vengono erogati con crescenti ritardi e, in molti casi, sono inferiori al danno accertato. Esiste il concreto rischio che, specialmente nelle aree collinari e montane, questa situazione sia uno degli elementi in grado di provocare l’abbandono dell’attività agricola, con risvolti rilevanti per l’economia e la conservazione del territorio. E’ quindi necessario intensificare l’attività di contenimento dei cinghiali, in base ai dettami della L.R. 9/2000, con la delega delle competenze sui piani di abbattimento agli Atc. Per i caprioli occorre prevedere, oltre alle misure di difesa passiva, le seguenti azioni”.
La petizione ha delle proposte concrete: come piani di abbattimento più corposi e la concreta possibilità di completarli; - l’ampliamento di almeno 30 giorni del periodo di caccia; l’incremento delle giornate di caccia settimanali da 3 a 5. Serviranno anche interventi al di fuori del periodo di caccia ed anche nelle aree precluse all'attività venatoria, così da regolare efficacemente il numero dei capi sul territorio. Si pensa inoltre di introdurre disposizioni che permettano ai conduttori dei fondi agricoli, ai loro coadiuvanti e dipendenti, in possesso delle necessarie autorizzazioni, la facoltà di abbattere i capi che arrecano danni alle coltivazioni; verificare per i caprioli la possibilità di applicare le norme previste per la normale attività venatoria, superando le procedure connesse alla caccia di selezione.
Chi volesse firmarla può rivolgersi alla sede provinciale delle due confederazioni o ai propri comuni di residenza. La petizione al momento è stata firmata anche da due sindaci della provincia: Massimo Berruti, sindaco a Tortona e Andrea Oddone, primo cittadino di Ovada.
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