In questi giorni nella sede dell'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio Molise di Pescasseroli si è tenuto un incontro con i rappresentanti degli Atc e della Provincia di Frosinone per definire già dalla prossima stagione venatoria, un protocollo di intenti che superi possibili criticità sulla gestione della fauna, protetta e non, che insiste sul territorio cuscinetto del Pre-Parco, definito Zona di Protezione Esterna. In tale territorio, la Provincia con i Presidenti degli ATC intendono condividere la gestione della fauna con la Direzione del Parco, fatto che rappresenterebbe il primo caso in Italia di co-gestione dei territori limitrofi ad un’area protetta, senza dover ricorrere alla istituzione dell’Area contigua, difficilmente realizzabile in questo caso con un accordo tra le Regioni interessate Abruzzo, Lazio e Molise, le rispettive Province interessate, i rispettivi Comuni e l’ Ente Parco.
Gli argomenti trattati sono andati dalla indiscussa necessità della conservazione dell’orso marsicano, emblema del parco, alla caccia di selezione verso le specie emergenti capriolo e cervo, presenti con una rilevante consistenza, come provato dai censimenti degli ultimi sei anni già realizzati dall’ATC Fr 1, passando poi al monitoraggio del lupo e dell’eventuale impatto della caccia tradizionale sulle specie protette, con il comune intento di continuare su questa strada anche con la partecipazione dei responsabili del Parco alle prossime operazioni di censimento e monitoraggio.
Inoltre, si è anche affrontato l’importante aspetto della crescita culturale dei cacciatori che, grazie a specifici corsi di formazione, potranno migliorare sia le loro conoscenze della gestione e del monitoraggio che le competenze tecniche. “Esprimo viva soddisfazione – ha affermato il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi – per la constatazione della espressa volontà di tutti i soggetti interessati ad una esplicita collaborazione costruttiva e razionale, per una sempre più moderna gestione dell’inestimabile patrimonio faunistico dell’area Pre-Parco, come anche nelle altre zone di competenza pubblica. Come in tutti gli ambiti, è la collaborazione tra le parti, secondo un processo di analisi e poi di programmazione degli interventi, senza preclusioni preconcette, a produrre i migliori effetti. Esorto tutte le parti in causa, alle cui mani è affidato il difficile compito di gestire le attività venatorie e, indirettamente, la cura delle nostre aree boschive e naturali per le quali le moderne considerazioni del cacciatore lo descrivono come uno tra i primi interessati al mantenimento della salubrità e della naturalezza, a continuare su questa strada. Programmare dei corsi in tal senso per gli amanti dell’attività venatoria, onde migliorarne le competenze, è compito importantissimo e certamente di grande utilità”.
(Ciociaria Oggi)