Riceviamo e pubblichiamo:
L’avvocato Capua, autorevole e carismatico giudice cinofilo, collaboratore storico della Gazzetta della Cinofilia e di Diana, ci ha lasciati ed ora la Cinegetica, quella con la C orgogliosamente maiuscola, ha purtroppo perso uno degli ultimi gentleman in grado di narrarne gli splendori, le miserie e i misteri con la stessa prosa lieve, disincantata e colta, con cui imbastiva gli infiniti aneddoti di una vita straordinaria. Una vita vissuta intensamente – anche da indiscusso principe del foro – sotto molti cieli del mondo; nelle mediche primaverili e nelle stoppie delle estati che amava prolungare con viaggi romantici. Non per brama di spari, bensì alla disperata ricerca di una caccia che riteneva ormai giunta al suo imbrunire nella gran parte del nostro paese.
Carlo Capua se n’è andato senza clamore. Con la stessa signorile misura con cui riusciva a descrivere pregi e difetti dei suoi coccolatissimi cani o dei suoi altrettanto amati fucili. Con il pacato distacco con cui riusciva sempre ad alzare, anche al termine di un’azione lunga ed emozionante, uno dei suoi magnifici “violini”, magari in calibro 24 o 28. Riuscendo così a trasformare l’accordo di quel suo eccellente strumento, non nella banale conclusione di un’azione predatoria, anche se raffinata, ma nell’inizio magico di una nuova storia di cani e di caccia su cui scrivere pregiati articoli tecnici o sulla quale ricamare incantati racconti, per riempire le sue e le nostre serate.
Grazie Carlo, per la concretezza poetica delle tue indimenticabili lezioni e per il prezioso ricordo con il quale riempirai tanto del nostro tempo.
Mauro De Biagi