Dopo aver ritirato la delibera che attuava il contenimento delle volpi e aver predisposto un nuovo testo che ha eliminato la possibilità di prelievo con l'uso dei cani, con una nuova soglia di 100 volpi, la Provincia di Prato ha accettato di incontrare le associazioni animaliste che negli scorsi giorni hanno organizzato una petizione per chiedere lo stop di ogni abbattimento.
L'assessore ha fornito loro il documento tecnico sulla quale si è basata la decisione e ha chiesto che venissero presentate alternative praticabili al contenimento, illustrando le ragioni per cui era stato predisposto legato ai danni della specie in sovrannumero. CABS, LAC e La redazione di Restiamo Animali in un comunicato stampa chiedono all'amministrazione pratese di mettere al centro “le più avanzate riflessioni etiche e le più accreditate buone pratiche scientifiche cruelty-free” condensate in una strategia basata sullo stop dell'immissione di selvaggina, interventi di natura ambientale, per esempio – citiamo direttamente dal comunicato delle associazioni - “ ingabbiamento di zone rifiuti e discariche, obbligo messa a dimora in ripari sicuri per gli animali allevati potenzialmente predabili”, e informazione ai cittadini. Gli animalisti hanno già proposto alla Provincia l'organizzazione di un convegno “su stato dell'arte progetti e buone pratiche di gestione fauna nell'ottica del massimo benessere animale”.