Passa da 4000 a 6000 il tetto massimo di esemplari di storno abbattibili nel corso dell'anno 2013. Dopo i corvidi, la Giunta provinciale di Bologna, nella seduta del 18/06/2013 ha approvato nuove norme per il contenimento dello storno per proteggere le colture frutticole.
Le modifiche apportate al nuovo piano riguardano pertanto innanzitutto il tetto massimo di esemplari abbattibili nel corso dell'anno, quale misura rafforzativa dei sistemi ecologici che l'azienda agricola mette comunque in atto per dissuadere questo passeriforme dal cibarsi di ciliegie anziché di insetti o di altri frutti non coltivati. Lo storno è noto per la sua predilezione di bacche e frutta rossa, ma è anche utile all'agricoltura nutrendosi di insetti (cavallette, lepidotteri, coleotteri, formiche, ecc.) che in genere cattura sul terreno o nei prati appena sfalciati.
Le colture più sensibili (ceraseti e vigneti) vengono normalmente protetti con dissuasori acustici (cannoncini detonatori, distress call), o con dissuasori visivi come i palloni predator o le strisce di alluminio o le sagome di rapaci. Sistemi di prevenzione che però hanno effetto di breve durata a causa dell'assuefazione che subentra rapidamente negli stessi uccelli. Lo sparo con qualche abbattimento diventa perciò la misura necessaria per avere i risultati deterrenti più significativi.
Il nuovo piano provinciale, elaborato conformemente alle prescrizioni dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, consente per l'anno 2013 – in considerazione delle eccezionali condizioni verificatesi nella corrente stagione - un numero di abbattimenti superiore alla norma e pari a 6.000 unità, rispetto ai 4.000 capi standard. La delibera conferma le altre prescrizioni inerenti l'organizzazione del controllo, gli operatori incaricati, la destinazione delle carcasse, le norme di sicurezza, l'applicazione del sistema automatico di registrazione tramite telefono o via web.
Il piano ha durata quinquennale e quindi rimane in vigore fino al giugno 2018, con l'impegno che ad ogni annata si valuteranno eventuali condizioni straordinarie per rivedere, previo parere di Ispra, il numero degli abbattimenti, normalmente contingentati ai 4.000 esemplari.