Non mollano i cacciatori bergamaschi sul fronte del Piano faunistico attualmente all'esame del consiglio provinciale. La loro pressione su un testo che ritengono ingiustamente restrittivo per la caccia, ha portato alla presentazione di oltre 50 emendamenti (Lista Bettoni, Lega Nord e Pdl) e 16 modifiche al testo originale presentato dalla Giunta.
Di queste, si apprende dal quotidiano Bergamonews, solo tre sono state ritenute valide dall'avvocatura provinciale, che ha dato parere negativo sulle altre in base alle sentenze del Tar e delle direttive regionali ed europee. Affatto soddisfatti della situazione gli autori degli emendamenti (Vittorio Milesi, Lista Bettoni, Matteo Malighetti della Lega Nord e Guido Giudici dell'Udc continuano a sostenere le ragioni dei cacciatori.
Ma anche all'interno della Lega Nord, ci sono posizioni diverse. Giuseppe Prevedini, a differenza del collega di partito Malighetti, ci va cauto: “non dobbiamo fare l’interesse né degli ecologisti, né dei cacciatori, siamo semplicemente amministratori – spiega – Valutiamo la questione tecnicamente, perché non vorrei che ci sia dietro qualcosa di poco positivo: ad esempio che qualcuno voglia portare a casa qualche voto dai cacciatori o dagli ecologisti. Vanno fatti gli interessi del piano faunistico per permettere ai cacciatori di andare a caccia. Quindi non possiamo permetterci di approvare un piano che non rispetta le sentenze“. "Il rinvio della votazione sul piano faunistico venatorio - commenta Matteo Rossi, Pd - mette in evidenza una palese spaccatura nelle file del centrodestra, in particolare nel gruppo della Lega Nord, e un gioco politico fatto sulla pelle sia del mondo venatorio che di quello ambientalista. La nostra posizione rimane quella di voler dare una certezza ad un intero settore, cosa che oggi appare più lontana se, nonostante i pareri tecnici negativi degli uffici provinciali, la maggioranza persisterà nel voler allontanarsi da prescrizioni della Vinca regionale e dalla percentuale di Tasp prevista. La sfida di poter far sintesi tra posizioni diverse in nome dell'ambiente come bene comune ci sembra ormai gettata al vento da scelte politiche miopi e di corto respiro". Per il momento l'approvazione del testo è slittata. Se ne riparla durante la seduta di mercoledì prossimo.