S abato scorso, 13 luglio, durante la sessione estiva dell’Assemblea nazionale della Federazione Italiana della Caccia il Cavaliere del Lavoro Carlo Carli, è stato insignito dell'annuale onorificenza della Federcaccia di Gentiluomo Cacciatore 2013, istituita nel 1991 per rendere merito a personalità che si siano distinte nella loro vita professionale e sportiva raggiungendo livelli di notorietà e onorabilità e contribuendo all'affermazione e all'elevazione dei principi dell'etica venatoria.
"Emozionato e commosso - si legge nel resoconto Fidc - , il Cavalier Carli ha ringraziato per l’onore concessogli, ricordando come a 95 anni ancora si dedichi alla caccia, passione che lo ha accompagnato per tutta la sua vita e che ha saputo conciliare, come recita la motivazione del premio, con i suoi impegni e successi lavorativi e la vita familiare. Con poche ma sentite parole ha sottolineato il suo legame alle montagne, a lungo percorse al fianco dei cani, altri suoi compagni di vita, concludendo che “i ricordi più belli per me sono quelli legati alle bianche e ai monti”.
Questa la motivazione del premio:
“Nato ad Oneglia, ora Imperia, nel 1918, il Cavaliere del Lavoro Carlo Carli ha diviso la sua vita fra l’azienda olearia di famiglia, che ancora presiede conducendola con il figlio e i nipoti, e la caccia, alla quale si è sempre dedicato sin dalla più giovane età. Al termine del secondo conflitto mondiale, cui ha preso parte venendo insignito della ‘Croce al merito di guerra’ e della ‘Medaglia d’argento della Federazione Volontari per la Libertà’ per essersi distinto nelle formazioni partigiane, con i soli mezzi familiari ha ricostruito lo stabilimento distrutto dalla guerra, facendo della sua azienda una delle più note del settore in Italia e all’estero. Appassionato della caccia con il cane da ferma, del quale vede la migliore espressione nelle razze inglesi, ha sempre praticato la caccia di montagna, prima nelle valli del cuneese e in seguito, intorno agli anni Settanta, da concessionario di una delle più belle zone di caccia delle Alpi liguri, Le Navette.
La sua ricerca della selvaggina tipica di montagna lo ha portato anche all’estero, specialmente nella Lapponia svedese, mai scoraggiato dall’avanzare degli anni nella sua predilezione per la caccia vera, limitando le uscite in aziende private di pianura alle necessità di iniziare all’attività gli esemplari più giovani. Col passare degli anni sono cresciute in lui la consapevolezza e l’attenzione alla conservazione degli habitat e dei selvatici, applicando in modo naturale quei principi di caccia sostenibile e di rispetto per l’ambiente e la fauna che contraddistinguono ogni vero cacciatore e che la Federazione Italiana della Caccia incarna e promuove. Sempre sensibile alle necessità e alle richieste che la Federcaccia imperiese e il mondo venatorio in genere gli hanno negli anni sottoposto, le ha sempre soddisfatte con semplicità e generosità. Esempio da seguire per la passione e la disponibilità nel promuovere e sostenere le iniziative cinofile e venatorie della sua terra e per aver saputo conciliare in tutta la sua lunga vita la dedizione al lavoro e alla famiglia con un amore per la caccia tanto forte da portarlo ancora oggi a sottoporsi a fatiche che molti ben più giovani rifuggono, non per il carniere, ma per le emozioni che scaturiscono dall’ascoltare il canto delle cotorne o il frullo improvviso del gallo di monte”.
Carli si aggiunge così ad una lista di eminenti personaggio premiati nelle scorse annate: 1991 Francesco De Martino; 1992 Mario Rigoni Stern; 1993 Pier Luigi Vigna; 1994 Polo Leporatti e Enzo Mingozzi; 1995 Augusto Bocchini; 1996 Giuliano Incerpi; 1997 Giovanni Pellegrino; 1998 Indro Montanelli; 1999 Paolo Bedoni; 2000 Marcello Sighinolfi; 2001 Giacomo Rosini (alla memoria); Nello Adelmi e Gianfranco Conti Persini (alla memoria); 2002 Luigi Angeletti; 2004 Fausto Coppi (alla memoria); 2007 Ugo Ruffolo; 2008 Adelio Ponce De Leon e Andrea Monorchio; 2009 Michl Ebner; 2010 Nevio Scala.
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