I cacciatori bergamaschi non possono ancora stare tranquilli. Dopo la sofferta approvazione del Piano faunistico venatorio ora devono attendere che il Tar si pronunci a tempo di record per stabilirne la legittimità, in relazione ad un altro ricorso, quello avanzato tempo fa dagli animalisti sul calendario venatorio per l'assenza del piano stesso.
Il quotidiano Bergamo news riferisce che la seduta del Tar di Brescia, programmata per mercoledì scorso, è stata rimandata di qualche settimana. La causa pare sia correolata all'integrazione del ricorso da parte del Wwf, che mira alla totale invalidazione del Piano, visto che gli emendamenti approvati in consiglio provinciale hanno finito per smussare le limitazioni alla caccia inizialmente previste lungo le rotte migratorie e a causa di una tabellazione delle superifici protette molto contestata. I pareri negativi dell'ufficio tecnico agli aggiustamenti (che poi sono passati in seconda battuta), sono stati contestati con altri pareri tecnici certificati da esperti di legislazione venatoria. E tanto è bastato per far ragionare il consiglio.
Ma quando la palla passa ai tribunali amministrativi, si sa, tutto può accadere. Il rischio che il documento venga annullato, viste anche le precedenti decisioni del Tar, c'è. La questione è anche politica, tanto che di mezzo ci sono le possibili dimissioni dell'Assessore al ramo, Alessandro Cottini, che si è opposto alla propria maggioranza contro il piano approvato. Se i giudici dovessero dare l'ok al Piano infatti l'assessore si troverebbe in una posizione delicata e le dimissioni richieste a gran voce dai cacciatori bergamaschi potrebbero essere sostenute in via ufficiale anche dalla segreteria provinciale di Lega e Pdl. Sempre dopo che il Tar si sarà pronunciato.