Alla caccia sostenibile il programma LIFE della Commissione Europea dedica un approfondimento speciale. “La maggior parte delle attività venatorie praticate in Europa - si legge sul sito ufficiale del dipartimento ambientale dell'Ue - non crea effetti negativi sull'ambiente”. Al contrario, l'attività ludica di 7 milioni di cacciatori in tutta Europa viene considerata un utile strumento per creare risultati di gestione positivi per habitat e specie, oltre che a mantenere vive tradizioni che fanno parte del tessuto socio-culturale e sono fonte di reddito importante per le economie rurali dell'UE.
Tanti i progetti LIFE realizzati con il diretto coinvolgimento dei cacciatori per migliorare lo stato di conservazione delle specie minacciate. Sul fronte caccia il programma LIFE si occupa principalmente di favorire il raggiungimento di approcci sostenibili in tutti gli stati dell'Ue rafforzando i progetti che portano reciproci vantaggi per i cacciatori e per la conservazione delle specie. Un buon esempio può essere trovato in Europa orientale, dove il progetto NAT/GR/000638 LIFE10 sta impiegando il suo cofinanziamento UE per lavorare con i cacciatori e migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni finnoscandinave dell'oca faccia bianca. I fondi LIFE sono utilizzati per la salvaguardia dei siti chiave per lo svernamento di questi uccelli ma anche per disincentivare pratiche di bracconaggio, incrementando tra i cacciatori la consapevolezza degli effetti negativi sull'ambiente della caccia illegale.
Gli esempi sono diversi: il coinvolgimento dei cacciatori in progetti LIFE sta contribuendo a ridurre episodi di avvelenamento e innalzando la protezione dei grandi carnivori, come con il progetto NAT/ES/000533 LIFE09 avviato in collaborazione con la FACE. I cacciatori hanno partecipato numerosi ad altri progetti su gestione degli habitat e interventi di riqualificazione ambientale, ma nella relazione della Commissione si fa riferimento anche ai positivi risultati ottenuti grazie al coinvolgimento dei cacciatori nel controllo delle specie invasive. In Belgio cacciatori e comunità locali hanno lavorato insieme al progetto LIFE03 NAT/B/000019, che ha ridato un po ' di torba e di habitat delle zone umide sul Saint-Hubert Plateau, a vantaggio di alcune specie di selvaggina. I vantaggi di ripristino di habitat e di gestione per i cacciatori sono stati riportati anche da LIFE05 NAT/F/000139 , volto a migliorare lo stato di conservazione di 13 specie di uccelli in via di estinzione secondo l'allegato I della direttiva uccelli, a Corbières orientale, in Francia. Ciò ha permesso benefici diretti per i cacciatori, come l'incremento dell'offerta di piccola selvaggina in dieci luoghi diversi, parte del lavoro di conservazione.
In Italia per il momento prendiamo atto che il progetto più consistente sul tema caccia (LIFE11 INF/IT/000253) sia quello gestito dalla Lipu, coordinatrice di una campagna mediatica antibracconaggio (è proprio questo il tema del progetto che mira alla protezione degli uccelli del nord del Mediterraneo) che coinvolge Italia, Grecia e Spagna, finanziata dall'Ue per 377 mila euro. Chi volesse approfondire trova qui tutte le informazioni