“Il problema si risolve con abbattimenti all’interno del Parco come avviene in altre zone protette, cosa che la legge consente ma né la Provincia di Lucca, né l’Ente Parco si guardano bene prenderne l’iniziativa”. Lo dichiara Pietro Ricci, responsabile del distretto Versilia Nord a seguito della convocazione del Sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi di un tavolo con gli Enti e i responsabili dei distretti di caccia al cinghiale per discutere pubblicamente sul problema dei danni causati dal cinghiale alle colture agricole della zona Versiliese e in particolare della frazione di Strettoia.
“Nel distretto confinante con il nostro – dice Ricci - il problema deve essere affrontato in altro modo e cioè, obbligare le squadre a cacciare il proprio territorio assegnato durante la stagione venatoria, evitando che si creino la “riservina” andando a caccia in altri distretti che causa il proliferare dei cinghiali nelle aree non vocate. (sono arrivati veramente a pochi metri dalla piazza del Duomo a Pietrasanta).
“Nella frazione di Strettoia abbiamo provato a fare battute autorizzate nei mesi di maggio e giugno senza trovare i cinghiali nelle zone interessate - sottolinea ancora il responsabile del distretto - perché questi ultimi si rifugiano di giorno all’interno del Parco delle Apuane, dove il confine è a duecento metri dalle colture danneggiate e nelle ore notturne si calano in basso dove c’è cibo in abbondanza, grazie anche alle decine di postazioni e appostamenti per il bracconaggio notturno”.