"Nonostante le differenze della caccia italiana rispetto a quella praticata negli altri Paesi europei, bisogna riuscire ad adattare alla nostra realtà le direttive europee in materia per garantire anche ai cacciatori italiani gli stessi diritti e doveri dei loro colleghi europei". E' quanto sottolineato dall'ex presidente di Anuu Migratoristi, Giovanni Bana durante il convegno Fauna selvatica: una buona gestione grazie alla ricerca scientifica per maggiori certezze su calendari e deroghe organizzato nel pomeriggio di martedì 23 luglio nell’ambito della 2a edizione di “VINIASSISI – La nostra terra”, rassegna dei vini di Assisi organizzata dal locale gruppo dell’ANUUMigratoristi.
Il discorso di Bana è particolarmente calzante per le deroghe, normalmente applicate in tutti i Paesi europei, seppure per specie e motivi diversi da quelli di interesse per l’Italia, ma che qui da noi sembrano essere un problema insormontabile. L'avv. Bana ha evidenziato come recenti pronunciamenti della Commissione europea, in risposta a specifiche richieste avanzate da FACE, la Federazione delle Associazioni venatorie europee, chiariscano definitivamente e in maniera inequivocabile che le deroghe previste dall’art. 9 della Direttiva uccelli possono essere applicate a tutte le specie di avifauna inserite nell’allegato II della Direttiva e con particolare riguardo alle popolazioni stanziali, cioè dei contingenti nidificanti di dette specie migratorie nei diversi Paesi europei.
"Quindi, volendo fare l’esempio di qualche specie di grande interesse per diverse regioni italiane come Veneto, Liguria, Lombardia, Umbria, Toscana, ecc., - sintetizza una nota dell'Anuu Migratoristi - è possibile lavorare per arrivare a provvedimenti di deroga per il prelievo dello storno e del fringuello nel pieno rispetto di tutte le disposizioni europee, a patto che le Regioni dispongano dei dati scientifici necessari a valutare tali contingenti nidificanti e, quindi, a calcolare le piccole quantità prelevabili".
Ruolo che può spettare agli osservatori regionali, ha spiegato Andrea Trenti, responsabile nazionale per le cacce tradizionali dell’ANUUMigratoristi. Questi infatti possono divenire un punto di riferimento a livello locale per supportare le motivazioni delle delibere in materia di deroghe e calendari.
Hanno portato un proprio contributo ai lavori anche Vasco Feligetti, Presidente provinciale del Club Italiano del Colombaccio, Daniel Tramontana, dell’Ufficio Avifauna migratoria di Federcaccia, e Umberto Sergiacomi, Direttore dell’Osservatorio faunistico della Regione Umbria, che ha sottolineato l’importanza delle informazioni fornite in merito alle precisazioni sulle deroghe espresse dalla Commissione europea, poiché ciò, in effetti, apre nuove opportunità di lavoro per impostare delibere corrette per il prelievo di storno e fringuello, specie abbondantemente stanziali e nidificanti in Umbria.
Presente anche l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Fernanda Cecchini, che ha condiviso l’importanza assegnata alla ricerca scientifica e dichiarato la propria disponibilità ad approfondire le nuove informazioni colte dal Convegno per verificare la possibilità di avviare anche in Umbria l’iter necessario a definire un possibile provvedimento per il prelievo in deroga di storno e fringuello.
I lavori sono stati chiusi dall’intervento conclusivo del Presidente nazionale ANUUMigratoristi, Marco Castellani, che ha sottolineato l’importanza di una vera e sostanziale unità del mondo venatorio che potrà essere raggiunta solo con la costituzione di una nuova e unica Associazione dei cacciatori italiani.
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