La caccia agli acquatici nella provincia di Pisa è una delle più praticate e radicate. Ecco perchè assume particolare rilievo il convegno tenuto lunedì scorso nei locali degli Atc PI 14 e 15 organizzato dalla delegazione ACMA di Pisa in collaborazione con la sezione provinciale Fidc.
I diversi interventi hanno centrato le questioni cruciali per assicurare un futuro a questa forma di caccia. Alfonso Lenzoni, Presidente Nazionale Acma, ricordando che Il calendario venatorio toscano, pur stravolto nei suoi principi dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, ha sostanzialmente mantenuto l’impostazione del calendario 2012/13, disattendendo in tal modo gran parte dei pareri ISPRA, ha sottolineato l'importanza della raccolta dei dati relativi agli abbattimenti delle specie migratorie che ogni cacciatore dovrebbe fornire. La raccolta di tali dati rende infatti disponibili indici statistici di prelievo per tempi, specie e aree da contrapporre alle argomentazioni addotte da ISPRA a supporto delle pesanti riduzioni di tempi e specie richieste dal questo Istituto.
Lenzoni ha citato come esempio il frullino in Francia, mantenuto specie cacciabile dopo la capillare raccolta a livello nazionale dei dati degli abbattimenti, e la pavoncella, i cui dati degli abbattimenti forniti da cacciatori di vari Paesi europei, compresa l’Italia grazie a una decisa campagna FIDC-ACMA, ha dimostrato il complessivo buono stato di conservazione della specie e pertanto la sostenibilità del suo prelievo.
Valerio Santini, delegato ACMA di Pisa, ha poi proseguito con una sintetica trattazione sull’argomento del saturnismo e l’utilizzo di munizionamento privo di piombo, alla luce delle ulteriori prescrizioni previste dal calendario venatorio toscano 2013/14 e all’adesione dell’Italia all’AEWA. Tale accordo internazionale, firmato nel 1996, ha per oggetto la tutela dei migratori acquatici su scala eurasiatica e africana e prevede, per gli stati firmatari, tra cui l’Italia nel 2006, la totale eliminazione dell’utilizzo del piombo in tutte le zone umide. Pertanto, come ha più volte sottolineato Santini, le problematiche tecniche ed economiche legate a questo cambiamento sono evidenti ma è indispensabile adottare un approccio pragmatico e responsabile per cercare di gestire il cambiamento, sostanzialmente inevitabile, nel migliore dei modi.
Vito Mazzarone, Responsabile dell’Ufficio Difesa Fauna della Provincia di Pisa ha sottolineato l’importanza e la valenza del ruolo ambientale degli appostamenti fissi ad acquatici della provincia pisana e la disponibilità della Provincia nel cercare di recepire le istanze e le esigenze dei loro titolari e frequentatori. Nel contempo il dott. Mazzarone, sulla falsa riga di quanto già attuato per gli appostamenti a colombacci e minuta selvaggina, ha dichiarato la disponibilità della Provincia di Pisa nel contribuire alla raccolta volontaria dei dati degli abbattimenti per ogni appostamento fisso autorizzato sul territorio provinciale.
La serata - riferisce una nota Fidc - si è conclusa poi con un dibattito vivace e acceso sulle problematiche del calendario venatorio, includendo le recenti prescrizioni all’utilizzo del piombo, le scelte e le possibilità gestionali di Regione e Provincia e le prospettive future di questa tipologia di caccia di grande valore culturale e soprattutto ancora capace di far vibrare di passione e interesse i propri partecipanti.