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Allodola: ancora una stagione di monitoraggio della migrazione per il Progetto “Alauda 2000”


lunedì 24 novembre 2008
    

allodola rete

Riceviamo e pubblichiamo il seguente studio di Sergio Scebba, curatore del Progetto Alauda 2000 (1998/2008) per conto di Anuu Migratoristi.

L’indagine 1998/2008

Con l’autunno 2007 si è concluso il Progetto “Alauda 2000”, la ricerca voluta dall’ANUU Migratoristi per studiare l’andamento della migrazione post-riproduttiva dell’Allodola lungo in litorale sud-tirrenico. Tutti i dati raccolti nei dieci anni del progetto, iniziato nel 1998 e relativi a 14.360 allodole marcate con gli anelli dell’Istituto Nazionale Fauna Selvatica, sono stati elaborati e presentati in un volume di prossima pubblicazione.
Considerato il prelievo venatorio cui questa specie è sottoposta, si è deciso di monitorarne la migrazione anche per l’autunno 2008; d’altra parte i programmi di prelievo non dovrebbero mai prescindere dai risultati dei censimenti effettuati nelle diverse fasi del ciclo biologico e, soprattutto, da quelli condotti nel periodo post-riproduttivo. Va comunque precisato che per quanto riguarda i Passeriformi la determinazione della consistenza numerica e della dinamica di popolazione si presentano abbastanza complesse per l’estrema eterogeneità della loro distribuzione e per l’elevata estensione degli areali di riproduzione. Esistono però delle condizioni che possono facilitare il compito dei ricercatori. Difatti, quando arriva il momento della migrazione, uccelli di una stessa specie, che hanno in comune la stessa area di nidificazione e che quindi dal punto di vista geografico rappresentano una popolazione, molto spesso tendono a riunirsi in gruppi più o meno numerosi. I componenti di ciascuna popolazione, nell’ambito della propria individualità, si comportano in modo da rispettare la fedeltà al territorio d’origine comune, migrano seguendo rotte costanti ed utilizzano aree di sosta e quartieri di svernamento ben determinati.

Rete

I trend

Sulla base di questi principi è quindi possibile effettuare dei censimenti utilizzando opportune metodologie. Queste, anche se non consentono di valutare la consistenza numerica delle popolazioni che può essere soggetta a forti variazioni stagionali ed annuali, sono in grado di fornire le cosiddette tendenze (in inglese “trend”); in pratica consentono di stabilire se nel corso degli anni il numero degli effettivi tende a aumentare, a diminuire oppure a rimanere costante. L’inanellamento degli uccelli a scopo scientifico, se condotto in modo standardizzato, rappresenta una metodologia idonea per effettuare il censimento dei dati sul livello di popolazione degli uccelli migratori e la stessa Direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, affermando che tutti i Paesi della Comunità hanno l’obbligo di effettuare il monitoraggio delle popolazioni ornitiche, fa specifico riferimento all’utilizzo di questa metodica.
Va infatti sottolineato che consente di esaminare anche una serie di interessanti aspetti legati all’ecologia delle popolazioni ed alla migrazione, quali caratterizzazione biometrica delle diverse popolazioni, esame delle condizioni fisiche e delle riserve di grasso per valutare le strategie utilizzate e calcolare eventualmente l’autonomia potenziale di volo, identificazione dei principali problemi incontrati dai migratori in termini di qualità di habitat e di disponibilità alimentari con particolare riguardo agli aspetti conservazionistici. L’aspetto più importante di questa metodica è rappresentato comunque dalla possibilità di valutare due parametri indispensabili per una corretta gestione dell’avifauna selvatica, cioè la composizione delle popolazioni migranti per classi di sesso (sex-ratio) e per classi d’età (age-ratio). Infatti, poiché le variazioni interannuali del rapporto giovani/adulti rispecchiano eventuali variazioni nel successo riproduttivo, è possibile accertare eventuali fluttuazioni, nonché la composizione delle popolazioni nel periodo post-riproduttivo, valutare l’esistenza di differenze nei tempi di migrazione (distribuzione temporale) ed ottenere quindi informazioni precise sulla dinamica delle popolazioni che attraversano le nostre regioni per poter procedere ad una loro gestione razionale in termini quantitativi e qualitativi.

Il progetto

Il Progetto “Alauda 2000” rappresenta il primo studio a lungo termine sulla migrazione post-riproduttiva dell’Allodola condotto in Europa meridionale con una metodologia standardizzata; in questo modo è stato possibile ridurre al massimo eventuali errori di misurazione e quindi di ottenere dei campioni effettivamente rappresentativi della popolazione esaminata. È stata infatti impiegata una tecnica di cattura attiva standardizzata in grado di consentire la cattura di un elevato numero di uccelli e di effettuare un corretto monitoraggio dei flussi migratori, utilizzando un transetto di reti verticali tipo mist-nets in numero e dimensioni costanti collocate secondo un orientamento fisso, dei richiami acustici elettrici preregistrati impiegando sempre lo stesso riproduttore ed emissione sonora e mantenendo l’impianto di cattura costantemente in funzione per l’intero periodo della migrazione. In questo modo si sono avute a disposizione serie temporali a lungo termine che hanno permesso di costruire delle curve di tendenza del passo.
Nell’autunno 2008 la ricerca è stata ancora condotta lungo il litorale domitio in località Foce Agnena nel comune di Mondragone (Caserta), la stessa degli anni 2006-2007, utilizzando uguale disposizione di reti e richiami. La stagione di studio è cominciata il 5 ottobre, in leggero ritardo rispetto agli anni precedenti per un’ondata di maltempo che ha investito la Campania ad inizio mese; è poi proseguita fino al 5 Novembre con 30 giornate di attività che hanno prodotto una quota media di 43 uccelli catturati per ciascuna giornata (in media con gli anni precedenti) con un valore minimo di nove catture il 5 Ottobre ed un massimo di 125 il giorno 11. In totale sono state catturate 1.301 allodole, un numero più basso rispetto a quelli ottenuti negli ultimi due anni ma che ha risentito della diminuzione dei giorni di attività conseguente al maltempo.

Le catture 2008

L’andamento delle catture ha evidenziato una distribuzione abbastanza regolare durante tutto il corso di ottobre con solo due giornate in cui sono state superate le 100 catture. Nel corso della prima giornata di attività sono stati catturati soltanto nove individui, mentre nei giorni successivi vi sono stati passaggi più consistenti; soprattutto nelle prime ore del mattino sono stati osservati gruppetti di allodole in transito che sorvolavano il mare antistante il litorale e proseguivano la migrazione seguendo probabilmente la linea di costa. Dall’esame delle catture per decadi emerge che nella prima decade è stato ottenuto soltanto il 16% delle catture (182), anche se va precisato che, a causa del maltempo, i giorni di attività sono stati soltanto sei; la prima vera ondata di migratori è stata rilevata tra il 10 ed il 12 con un picco il giorno 11 in cui sono state catturate 125 allodole, con un leggero anticipo sul previsto, soprattutto se si considera che nelle precedenti stagioni del progetto le prime ondate di migratori sono state registrate perlopiù durante la pentade 58 (13-17 ottobre). Anche nella seconda decade i passaggi non sono stati particolarmente intensi, probabilmente per l’arrivo di un’ondata di caldo eccessivo caratterizzata da temperature superiori alle medie stagionali; si è comunque arrivati ad una percentuale del 41% con 467 catture. Quindi nella terza decade del mese la migrazione ha fatto rilevare un intenso flusso a partire dal giorno 25 con due-tre giornate di consistenti passaggi ricalcando, anche se in forma ridotta, quanto era già emerso nelle stagioni precedenti, ed in particolare il 27 in cui sono stati catturati 115 uccelli. Dopo questa data è stato necessario sospendere l’attività a causa dei violenti nubifragi che hanno investito tutta l’Italia ed in particolare per il fortissimo vento di libeccio che ha flagellato il litorale domitio e che ha costretto a chiudere l’impianto di reti, riattivato soltanto dal 31 pomeriggio; nella terza decade di ottobre è stato quindi ottenuto il 43% delle catture. Con gli inizi di novembre le condizioni del tempo hanno presentato un leggero miglioramento ed è stata ancora registrata un’ultima ondata di migratori, anche se non così intensa come le due precedenti.
La data mediana delle catture (quando cioè è stato catturato il 50% di tutti gli uccelli) è caduta il 21 ottobre con un solo giorno di ritardo rispetto a quella calcolata per il periodo 1998-2007; il primo quartile, che corrisponde al 25% delle catture, è terminato il 12 ottobre ed il terzo quartile il 27 ottobre. Quindi il periodo principale della migrazione, considerato tale in quanto rappresenta l’arco di tempo in cui è stato ottenuto il 50% delle catture, è stato registrato tra queste due date ricalcando le stesse già individuate nell’intero arco del Progetto “Alauda 2000”. Sulla base dei numeri delle catture si può quindi affermare che l’andamento del flusso migratorio lungo la fascia sud-tirrenica è rimasto sufficientemente costante così come è possibile ritenere più o meno stabili da un anno all’altro gli effettivi delle popolazioni interessate.

Allodola

Un auspicio

I dati raccolti costituiscono dunque un’importante fonte di informazioni. Se si considera che gli Enti istituzionalmente preposti alla gestione della fauna non hanno mai dimostrato interesse verso questa specie sottoposta ad un prelievo venatorio, risulta evidente che le Associazioni Venatorie dovrebbero impegnarsi in prima persona per organizzare dei monitoraggi continui della sua demografia. Solo in questo modo è possibile assicurare una corretta gestione e garantirne la salvaguardia, in considerazione del fatto che i recenti cambiamenti nel sistema agro-colturale potrebbero incidere sul buono stato di conservazione della specie.

 
Sergio Scebba
Curatore del Progetto Alauda 2000 (1998/2008) per conto di ANUU Migratoristi


Per saperne di più: Ufficio coordinamento tutela ambientale ricerca ornitologica inanellamento (Via Baschenis 11/c, 24122 Bergamo – tel. 035/243825 – fax 035/236925, e-mail: [email protected], sito web: www.anuu.org).

 

 

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