Su ricorso della Lac (Lega per Abolizione Caccia) il Tar delle Marche ha ritenuto di sospendere in via cautelare la delibera di adozione del calendario per il prelievo degli ungulati in forma selettiva, rilevando che “sussiste il pericolo di pregiudizio grave ed irreparabile derivante dall’esecuzione del provvedimento impugnato”. La delibera era stata emessa dalla regione a maggio scorso e stabiliva l'avvio della caccia selettiva dal 15 agosto per il capriolo e dal primo settembre per il daino.
La motivazione pare risieda ancora una volta nell'interpretazione dei giudici sulla materia del munizionamento atossico. La delibera infatti, sulla base del parere Ispra, consigliava l'uso di questo tipo di munizionamento senza imporlo, come per altro hanno fatto diverse altre Regioni, visto e considerato che un divieto normativo, al momento non esiste. Cosa che però alcuni Tar continuano ad ignorare. Altra motivazione pare risieda nel mancato confronto della Regione con tutti i soggetti interessati, nel corso della redazione del documento sarebbero infatti state sentite solo le associazioni venatorie e non quelle ambientaliste e agricole.
Questa decisione del Tar non entra nel merito, sospendendo solo il provvedimento in via cautelare. Ma la vera trattazione del ricorso in udienza pubblica è fissata per il 17 aprile 2014, troppo tardi per attuare il piano secondo i tempi stabiliti. Il prelievo agli ungulati avrebbe dovuto chiudersi il 15 marzo.