“Sarebbe utile tornare a suddividere il territorio in più ambiti omogenei per forme di caccia e ambienti naturali (come previsto dalla normativa), senza nessuna esclusione dei cacciatori, considerando che le normative offrono la possibilità al cacciatore di far parte di più ambiti”. E' una delle proposte dell'Associazione Cacciatori della Bassa, che mira a promuovere le tradizioni venatorie e a riproporre la figura del cacciatore come membro attivo e positivo nella società. Con la creazione di più ambiti secondo l'associazione si aprirebbe una gestione più attiva da parte dei cacciatori, che parteciperebbero anche di più a interventi di volontariato legati al proprio territorio.
Durante un recente incontro, che si è svolto giovedì 18 luglio nel castello di Padernello, l'associazione ha affrontato anche il problema della diffusione della nutria nella pianura bresciana, per cui pensa ad una una stretta sinergia tra cacciatori e agricoltori della Bassa. “Gli agricoltori - si legge nel resoconto dell'evento - si trovano in una situazione critica per i gravi danni creati da questo animale e i cacciatori, attraverso la figura del volontario, potrebbero essere una valida soluzione al contenimento della specie".
"Sta ora ai nostri legislatori, anche presenti al convegno nella persona del consigliere Mauro Parolini, alle associazioni agricole e ai cacciatori, proporre modifiche - dicono - o nuove regole per mettere in atto un’azione concreta". Il consigliere si sarebbe reso disponibile ad accogliere questi suggerimenti per una soluzione da ottenere in breve tempo.