In un recente incontro con le associazioni venatorie l'Assessore regionale lombardo Gianni Fava, avrebbe escluso per la stagione 2013 – 2014 l'applicazione della caccia in deroga. E' quanto si apprende da una nota del sito cacciaedintorni. Presenti all'incontro i rappresentanti di Fidc, Anuu, Acl, Libera Caccia, Enalcaccia, Cpa, Italcaccia, Arcicaccia. A nulla sono servite le loro proteste, l'assessore pare abbia lasciato presto la riunione rifiutandosi di continuare a discutere delle deroghe e negando la possibilità di un ulteriore incontro con l'assessore provinciale bresciano Aurelio Guarnieri.
L'unica scelta in deroga riguarderà, forse, un provvedimento amministrativo sui roccoli, che consenta la cattura dei richiami vivi e superi la sentenza del Tar. I Cupav di Brescia e Bergamo sono già partiti al contrattacco: rappresentati dall'Avvocato Franco Bonsanto, chiederanno un incontro a Bruxelles per esporre le proprie ragioni. La caccia in deroga è infatti prevista e regolata dalla Direttiva Uccelli e ancora possibile se applicata secondo i parametri che essa stessa stabilisce. Ma la Giunta Maroni sembra ben poco interessata a farlo.
Altri esponenti politici sono comunque vicini alle istanze del Cupav. Come l'Europarlamentare Pdl Lara Comi, che ha promosso e presenziato all'incontro con l'assessore e il leghista Matteo Salvini, entrambi disponibili a intraprendere un percorso a medio lungo termine per modificare Direttive e Procedure Comunitarie sia per l'agricoltura che per la Caccia.
Le associazioni dei cacciatori bresciani e bergamaschi comunque non si arrenderanno. "Sarà un percorso più lungo - dice Alessandro Balestra del Cpa all'Eco di Bergamo -, ma vogliamo trovare spazi normativi a livello europeo. Abbiamo presentato proposte che non sono state prese in considerazione".
Anche se non sarà facile ottenere qualcosa per la prossima stagione. Secondo Carlo Luini Piffari di Anuu Migratoristi "non sarà possibile cacciare specie in deroga come fringuelli, storni e peppola, così come a pratica da appostamento non sarà consentita". "E' un brutto colpo - commenta - anche per il valore economico di questa attività: significa riduzione della vendita di mangimi, cartucce e tante licenze in meno". "Ci continua a sorprendere - dice infine Fortunato Busana, di Acl, che il movimento politico che dice di essere vicino alle tradizioni e al territorio non sostenga i cacciatori bergamaschi, che se ne ricorderanno al momento opportuno".