Non c'è tempo da perdere sulla
riforma degli Atc in Umbria. Ne è convinto il
consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che in una nota invita ad "una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati alla rielezione dei nuovi assetti provvisori degli Atc, per non rischiare di perdere importanti risorse stante le scadenze ravvicinate che incombono”.
“Dallo scorso 31 maggio - sottolinea Smacchi -, data in cui sono decaduti i comitati di gestione degli Atc, ci troviamo sostanzialmente a dover fronteggiare una situazione di vuoto operativo ed amministrativo, visto che al momento non vi sono rappresentanti legali in grado di assolvere neanche alla contabilità ordinaria. Ciò ha comportato il blocco del versamento dell'acconto 2013 per quanto attiene le zone di ripopolamento e cattura (Zrc), con pesanti disagi per tutto il mondo venatorio e, con l'approssimarsi dell'apertura della caccia al cinghiale (3 ottobre), risulta nei fatti inapplicabile l'assegnazione dei settori, anche in virtù delle richieste di nuove squadre. In buona sostanza dal primo giugno scorso tutto è rimasto sostanzialmente fermo, mentre le scadenze si avvicinano a grandi passi ed il braccio di ferro che in queste settimane si sta consumando rischia di mettere in ginocchio l'intero comparto venatorio”.
Secondo Andrea Smacchi “in questo contesto occorre che la Regione acceleri i tempi di presentazione della riforma, mentre contestualmente è imprescindibile, in questa fase transitoria, una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati alla rielezione dei nuovi assetti provvisori degli Atc. Per non rischiare di perdere importanti risorse – conclude il consigliere regionale - stante le scadenze ravvicinate che incombono, occorre uno sforzo corale per non vanificare un lavoro che negli anni ha consentito di porre la nostra regione all'avanguardia a livello nazionale anche in questo importante settore”.