Potenziare il controllo selettivo del cinghiale durante la stagione venatoria 2013 - 2014. Questo l'imperativo della Provincia di Sondrio, che in una nota chiede la collaborazione dei cacciatori. Come si specifica dal Servizio Caccia della Provincia di Sondrio "non si tratta di una vera e propria azione venatoria, ma di un intervento di pubblica utilità e a titolo facoltativo".
Una scelta quella dalla Giunta Sertori maturata in considerazione del fatto che la presenza, sempre più consistente, di questo suide sta causando numerosi problemi con evidenti implicazioni agricole, sociali e faunistiche, dicono dalla Provincia. Il cinghiale non solo provoca danni alle coltivazioni ma disturba e indebolisce gli altri ungulati, come ad esempio i cervi.
Da sempre all’attenzione della Provincia, il problema è sempre stato affrontato, tanto che lo scorso anno gli agenti di Polizia Provinciale in collaborazione con operatori qualificati hanno portato avanti un’azione di eradicazione. I numeri però aumentano e occorre potenziare il controllo. Si stima, infatti, che la popolazione complessiva, possa ammontare a diverse centinaia di esemplari in prevalenza diffusi sul fondovalle della Valchiavenna, nei comuni di Delebio, Cosio Valtellino, Ardenno, Buglio in Monte, Torre Santa Maria e Val di Togno.
Basti pensare che dall’inizio del 2013 gli agenti di Polizia Provinciale e gli operatori incaricati hanno abbattuto 170 cinghiali, un numero - viste le nuove forze messe in campo - destinato ad aumentare a conferma della diffusione in provincia di questo ungulato. Ancora una volta la Provincia ribadisce che allevare e rilasciare in natura questi animali è un atto illegale e irresponsabile che ha causato e continua a causare numerosi e ingenti danni al territorio provinciale e alle sue attività.