La possibilità di esercitare il prelievo in deroga non è un miraggio e non è assolutamente vero che ormai sia impossibile, per le Regioni interessate, predisporre e approvare i necessari provvedimenti in tempo utile per l’ormai imminente avvio ufficiale della stagione venatoria 2013/2014.
Ci sono tutte le condizioni tecniche e giuridiche per superare le ultime difficoltà sia a livello comunitario sia a livello regionale.
Ma per far questo occorre senso di responsabilità e il coraggio di dire le cose come stanno ai cacciatori senza illuderli con demagogiche promesse, con proposte insostenibili o fomentando il loro giustificato malcontento giocando allo scaricabarile delle responsabilità politiche tra livelli istituzionali coinvolti (europei, nazionali e regionali), perché così facendo non si risolvono i problemi ma, anzi, si rischia solo di perdere per sempre la possibilità di mantenere vive le nostre cacce tradizionali.
Se si vuole, oggi come oggi, dare delle certezze di base ai cacciatori (per poi con fatica e impegno risalire la china e riconquistare nuove e maggiori opportunità per il futuro), che ci piaccia o no, non è purtroppo possibile prescindere da alcune condizioni che la Commissione UE ha chiesto, rispondendo con delle recenti comunicazioni alla Regione Lombardia e alla Regione Veneto, siano rispettate per l’approvazione di una Delibera regionale sul prelievo in deroga 2013 che, in estrema sintesi, risultano essere le seguenti:
Limitare il prelievo in deroga solo ai cacciatori effettivamente interessati a tale forma di prelievo. Un limite massimo del 15-20 per cento del totale dei cacciatori di ogni regione potrebbe essere sufficiente a soddisfare entrambe le parti in causa.
Il prelievo dovrebbe svolgersi unicamente da appostamento fisso e temporaneo (preindicando il luogo di realizzazione) al fine di agevolare i controlli previsti dalla normativa, tenendo conto, comunque, della necessità di rispettare, in sede di rapporto tra le quantità prelevabili e gli impianti autorizzati al prelievo, il principio della piccola quantità prelevabile.
La segnatura dei capi prelevati in deroga va effettuata immediatamente subito dopo “l’atto dell’abbattimento” e il recupero su un apposito “carnet” (o sul tesserino venatorio regionale).
Vanno definiti periodi di prelievo che coincidano con il periodo di “passo pieno” delle specie interessate.
Le specie devono essere individuate tra quelle che godono di un favorevole stato di conservazione e il calcolo della piccola quantità prelevabile può essere effettuato direttamente dalle Regioni sulla base di contingenti da tempo soggetti a uno stretto sistema di monitoraggio, come ipotizzato nella risposta del Commissario Potočnik (n. E-004671/2013-I) che fornisca dati adeguati e pertinenti come per le specie residenti in Regione Veneto e Lombardia (bird resident) o sulla base di quanto affermato a pag. 89 della Guida interpretativa della Direttiva (versione inglese) ove è riportato un esempio per il calcolo della piccola quantità per la specie Porciglione.
La Commissione UE ha anche dato la propria disponibilità per la più ampia collaborazione per una corretta applicazione.
Chiediamo, quindi, di partecipare con determinazione a questi incontri onde chiudere la partita a livello comunitario per poi garantire la stessa determinazione a livello regionale rispettosa dei dettati europei, delle aspettative dei cacciatori e nello stesso tempo pienamente sostenibile nelle competenti sedi.
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