E' bastato che qualcuno esultasse per la morte di un cacciatore su una pagina Facebook dichiaratamente animalista (che si chiama appunto “offensiva animalista”), per scatenare l'indignazione di diversi cittadini, un'ondata di sdegno che ha avuto l'opportuno risalto anche sulla cronaca locale. Ovviamente non è un fatto accaduto in Italia. Qui da noi offese di questo genere, soprattutto sul web e su pagine dichiaratamente anticaccia sono tollerate, se non addirittura giustificate. Quotidianamente c'è chi augura la morte ai cacciatori, ma ad accorgersene sono solo questi ultimi, oltre che qualche rivista specializzata come la nostra. In Ticino è andata diversamente.
I commenti apparsi sulla pagina Facebook degli animalisti dopo il ritrovamento del cadavere di un cacciatore di 52 anni, che era uscito a caccia a Campo Blenio, sono stati presi di mira da diversi cittadini, che hanno scritto alla redazione di un portale ticinese (Tio.ch), per segnalare le gravi offese per la dignità dell'essere umano, oltre che la totale mancanza di rispetto nei confronti dei congiunti che stavano soffrendo per la perdita del loro caro. Per questi cittadini l'odio animalista non è cosa da prendere alla leggera e non può essere accettato in una società civile. In particolare sul portale svizzero si cita una giovanissima lettrice, nemmeno maggiorenne, che dimostra una straordinaria sensibilità.
"Dopo la morte del cacciatore Ettore – ha scritto - sono spuntati vari post di finti animalisti perbenisti su Facebook, che brindano alla scomparsa dell'uomo. Sono felici del destino ingiusto che gli è capitato. L'uomo aveva una famiglia, due bellissime figlie, che vengono umiliate tutt'ora da gente a cui non interessa l'opinione altrui. Questo non è amore per gli animali, questo non è rispetto. Questo è puro odio, è una vergogna. Qualcuno deve fare qualcosa. Io mi limito a segnalarvi il fatto. Non saprei come muovermi, anche perché sono minorenne e non me ne intendo molto. Tante persone sono arrabbiate. È un'ingiustizia. Bisogna fare qualcosa contro questi bruttissimi "umani". Fate qualcosa".
E così il quotidiano ha fatto, dando risalto all'indignazione della giovane, e riportando altri commenti simili. Un altro giovane lettore scrive: "Ho 18 anni e come ogni giovane della mia età è anni che navigo regolarmente su internet ed in particolare sui social network, devo dire che non mi è mai capitato di vedere tali manifestazioni di odio, di freddezza e di ignoranza nei confronti di un defunto su pagine composte unicamente da persone residenti in Ticino. ... Spero che possiate pubblicare un breve articolo in cui denunciate il fatto, che sta provocando molto sdegno e tristezza tra gli utenti". Un altro lettore scrive: "Carissimi dopo la morte di un cacciatore in valle di Blenio ecco che quelli che si spacciano per animalisti si scatenano su FB gongolano sulla morte di una persona e se non bastasse festeggiano con dei post a dir poco raccapriccianti".
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