In merito alle vicende che hanno portato alla sospensione della preapertura in Campania e all'iter dell'emanazione del calendario venatorio 2013 2014, l'associazione Sindacato Venatorio Italiano annuncia che chiederà conto alla Regione del proprio operato, attraverso l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi che hanno determinato questa situazione e si riserva, sin da subito, attraverso il proprio Ufficio legale, di investire l’Autorità Giudiziaria per verificare se in tali comportamenti si ravvisino estremi di reato.
Nel comunicato dello Svi si ripercorrono i passi degli ultimi tempi: dall'incontro di regione e associazioni venatorie a luglio per le modifiche al calendario che non furono poi sottoposte al vaglio del comitato faunistico regionale, fino all'empasse seguito alla sospensione del Tar: la Regione nelle ultime 48 ore prima dell'avvio della preapertura ha infatti prima emanato un comunicato dove affermava che il Tar non aveva ottemperato alla notifica dell'ordinanza e poi, con successiva informativa, che quella notifica era arrivata e che l'amministrazione regionale ne prendeva atto. Secondo lo Svi la regione avrebbe invece dovuto procedere con opportuno decreto dirigenziale per sospendere l'efficacia della parte di calendario venatorio invalidato dal Tar.