In occasione dell'apertura della stagione venatoria sabato prossimo a Milano i cacciatori potranno prendere parte ad una riunione promossa dalle associazioni venatorie, dove esprimere liberamente le proprie proposte, ma anche le proprie critiche. L'iniziativa, che si terrà allo Spazio Oberdan (in via Vitttorio Veneto 2) dalle 9.30 in poi si intitola La parola ai cacciatori. Dirigenti e politici ci saranno, ma saranno chiamati ad ascoltare le richieste dei cacciatori.
Partecipano alla manifestazione l'assessore provinciale Luca Agnelli e il consigliere regionale PDL Giulio Galliera: Con loro numerose altre autorità. Dopo un breve saluto del presidente il microfono sarà lasciato a tutti i cacciatori per interventi propositivi sulle strutture della caccia.
Gli oltre 12 mila cacciatori milanesi quindi hanno una importante occasione per far sentire la loro voce, dire come intendono strutturare il territorio e quali sono i corretti modi di gestirlo. "La caccia oggi - afferma a questo proposito il presidente Fidc Rodolfo Grassi- è una risorsa e come tale va considerata. In Lombardia vi sono circa 450 specie fra uccelli e mammiferi e ne vengono cacciate con limitazioni di giorni e catture, meno di una cinquantina. Ogni cacciatore paga circa 500 euro di tasse (173 euro per porto di fucile, 64,56 euro per tesserino regionale, 139 euro per una zona di caccia - a Milano ce ne sono due) e 130 euro per tessera assicurativa. Ben più quindi di un mese di pensione sociale. Ed è triste pensare che paga di più un solo cacciatore che tutti gli aderenti a certe organizzazioni naturalistiche capaci solo di far strepito".
Ogni anno i cacciatori spendono complessivamente. secondo dati di una ricerca dell'università di Urbino. 3 miliardi, 260milioni e 344 mila euro. "Una situazione insostenibile - conclude Rodolfo Grassi -, a cui occorre porre termine. I cacciatori non chiedono, anche se sarebbe opportuno, di pagare meno ma almeno di riavere la metà dei soldi che versano e non solo l'elemosina di pochi spiccioli. Attuano interventi migliorativi dell'ambiente e sorvegliano il territorio: chiedono anche per questo una soluzione politica che renda loro giustizia".