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News CacciaGli italiani e la caccia, più informazione la chiave per capirsi giovedì 12 settembre 2013 | | La ricerca Gli Italiani e la caccia, presentata questa mattina alla Camera dei Deputati, non lascia spazio a congetture e mistificazioni. I numeri, comparati al precedente lavoro di Astra Ricerche, dimostrano ancora una volta che più cresce l'informazione sulla caccia, più gli italiani la approvavano. Soddisfatto dei risultati, il presidente CNCN, Giovanni Ghini, guarda avanti: "il nostro compito è ora proseguire sulla strada dell’informazione, dello studio e dell’aumento della conoscenza diffusa sui riti e sulle norme, sia quelle di sicurezza sia quelle di derivazione scientifica, che regolano la caccia”. A nome delle Associazioni venatorie, quelle riunite in Face Italia (Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi) e di Arci Caccia, ha parlato Gian Luca Dall’Olio – Presidente FIdC. “Abbiamo voluto ripetere dopo pochi anni una indagine sulla caccia e sul rapporto che con essa hanno gli italiani perché malgrado i risultati del 2010 ancora troppo spesso dell’attività venatoria si ha e si dà una immagine distorta e non corrispondente al vero – ha affermato. I risultati hanno invece non solo hanno confermato che non sono reali i dati che vorrebbero la maggioranza e in qualche caso la quasi totalità degli italiani contrari alla caccia, ma anzi che in questi tre anni, innalzando il livello diconoscenza che della caccia e dei cacciatori si ha fra i cittadini, l’accettazione e il gradimento per una caccia sostenibile e regolamentata è cresciuto. Spronato da questo risultato, il mondo venatorio ha deciso di ripartire con rinnovato impegno e vigore con i suoi sforzi unitari per aumentare ancora di più la diffusione di questa conoscenza e del reale rapporto che la caccia ha con la nostra società". "Gli italiani e la caccia’ - prosegue Dall'Olio - diventerà dunque il riferimento per chi vorrà conoscere realmente questo mondo e il suo ruolo. Un ruolo riconosciuto e affidato loro dall’Europa, che trova pieno compimento nell’impegno gestionale, nella raccolta ed elaborazione dei dati, nella conservazione e difesa concreta e attiva di ambiente, fauna tutta, cacciabile e no, biodiversità. L’intervento di oggi rappresenta una testimonianza della volontà unitaria del mondo venatorio di tutelare la cultura, i valori e gli interessi della caccia e dei cacciatori e di tutti coloro che intorno ad essi operano”.
“Cruciale è sempre la questione dell’informazione sulla caccia. – ha commentato il sociologo Enrico Finzi di Astra Ricerche ‐ Questa analisi ha infatti confermato le previsioni, vedendo aumentare i consensi per l’attività venatoria proprio in corrispondenza di un aumento di conoscenza su come essa è praticata in Italia. Al di là di una parte della popolazione che odia la caccia e non l’accetterà mai, la partita si gioca sugli indecisi, tuttora in larga parte inconsapevoli dei rigidi limiti e delle numerose regolamentazioni imposti alla caccia. Quando il mondo venatorio – conclude Finzi – riesce a spiegare il senso e il perché della caccia allora gli italiani, in buona parte, sono pronti ad appoggiarla”.
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