“Per il secondo anno consecutivo si apre la stagione venatoria 2013/2014 senza che i 25.000 cacciatori bresciani possano esercitare la tradizionale caccia alla piccola migratoria, soprattutto peppola e fringuello, in deroga alla normativa europea”.
Comincia così la lettera aperta scritta dal presidente della Federcaccia provinciale di Brescia Marco Bruni rivolta ai consiglieri regionali bresciani, ai deputati bresciani e agli europarlamentari delle circoscrizioni orientali e occidentali in merito al problema del prelievo in deroga della peppola e del fringuello e pubblicata a piena pagina oggi, sabato 14 settembre sul “Giornale di Brescia” e “Bresciaoggi” dove ha acquistato appositamente gli spazi per rendere nota a tutti la situazione.
“Sottolineando l’impegno e la determinazione della Regione Lombardia nel provare a trovare una soluzione legalmente e scientificamente sostenibile – si legge nella lunga e articolata missiva - Federcaccia Brescia crede però che vada rivisto il testo ed il senso della direttiva europea. Solo in questo modo Regione Lombardia avrà maggiori e concrete possibilità di costruire atti concreti e giuridicamente ineccepibili.
Il Parlamento Europeo deve promuovere un aggiornamento delle leggi europee in materia di caccia per tutelare e salvaguardare le nostre cacce tradizionali.
Devono essere tutelati la passione e l’impegno di chi oggi, i cacciatori e solo i cacciatori, conserva dall’abbandono e dall’incuria migliaia di angoli di terra bresciana e lombarda con i propri capanni. Va tutelato l’aspetto socio culturale della pratica venatoria senza dimenticarne il peso economico”.
Ma nulla è stato fatto in questo senso. “Vogliono gli onorevoli eurodeputati impegnarsi fattivamente? Vogliono mettere in condizione le Regioni, Lombardia e Veneto in testa, di poter effettuare atti legittimi a sostegno delle cacce tradizionali, patrimonio culturale della nostra terra?” si chiede e chiede ai diretti interessati il presidente Bruni.
“Federcaccia Brescia, in difesa di tutti i cacciatori bresciani ha voluto pubblicare questa lettera aperta a tutti gli amministratori bresciani e agli eurodeputati eletti nelle circoscrizioni del Nord. Tra un mese chiederemo, sempre sulle pagine dei quotidiani della nostra provincia, cosa è stato fatto sulla materia caccia dagli onorevoli eurodeputati. In questo modo tutti i cittadini saranno portati a conoscenza di chi difende il mondo venatorio e le tradizioni bresciane”.