“Tutto quello che è scritto nella sentenza, tutte le cose che secondo loro non ci sono noi le abbiamo fatte” risponde così l'Assessore regionale alla caccia Claudio Sacchetto di fronte alle critiche rivolte alla regione dai cacciatori per la mancata apertura della caccia domenica scorsa, dovuta allo stop imposto dal Tar. “Il parere dell’Ispra l’abbiamo e come le valutazioni di incidenza nelle aree protette, ne mancheranno tre o quattro. E sottolineo che il piano faunistico non deve essere regionale”. “E’ di competenza provinciale, noi dobbiamo solo fare da coordinamento”.
La riapertura della caccia è vicina. Secondo l'Assessore domani, martedì, quando la giunta si riunirà di nuovo, troverà una soluzione che possa portare a riprendere la stagione venatoria prima della fine del mese. “Si deve fare una riflessione polito istituzionale. Perché in altre Regioni con il parere dell’Ispra negativo si caccia e in Piemonte no. Noi nel merito della legge siamo tranquilli, la legge funziona”.
Tutte queste dichiarazioni sono contenute in un articolo di Antonella Mariotti su La Stampa, nel quale si legge anche che Sacchetto avrebbe preso una certa distanza dalla caccia. “Guardi dire che io seguo la lobby dei cacciatori è una bestialità. A me della caccia non mi importa niente, voglio solo una legge come le altre Regioni” dice infatti l'Assessore sul quotidiano.
Anche l'avvocato Claudio Simonelli (ex assessore alla caccia), la prende alla larga, dichiarandosi “consulente super partes” dei cacciatori. Alla giornalista, così riporta lei nell'articolo, avrebbe chiesto di scrivere che non è il legale dei cacciatori, ma che li aiuta solo come consulente. Del resto comprensibile visto che Simonelli è anche presidente della Commissione di garanzia della Regione, chiamata a esprimere pareri su conflitti di attribuzione e sulla coerenza di progetti di legge e regolamenti. “Credo - dice Simonelli tornando al problema della sospensione della caccia in Regione - che si possa porre rimedio anche subito, non c’è nessuno ostacolo a rifare il calendario accettando i pareri dell’Ispra, così il piano essere presentato al Tar. Sulle valutazioni di incidenza ambientale credo che il tribunale non abbia capito che sono state fatte tutte. La giunta comunque può fare entro la prossima settimana una delibera per salvare la stagione".
Intanto nel mondo venatorio, c'è chi pensa ad azioni legali contro chi ha determinato questa situazione: "come ha potuto la Regione mandare avanti una delibera, quella sulla caccia, priva del piano faunistico venatorio, della valutazione di incidenza ambientale, ignorando pure le annotazioni dell’Ispra sulla protezione di numerose specie? Siamo veramente arrabbiati - dice sulla Stampa Andrea Lanza, presidente della Federcaccia – . Stiamo valutando la possibilità di chiedere i danni: gli ambiti territoriali della caccia piemontesi stanno pensando ad una class action contro gli ambientalisti Lac".