Caccia al coniglio selvatico in alcune aree libere di Salina ancora escluse dal piano venatorio regionale. Lo richiedono i sindacin dell'isola, Massimo Lo Schiavo (Santa Marina Salina), Salvatore Longhitano (Malfa) e Riccardo Gullo (Leni) nell'ennesima nota inviata all'Assessorato regionale alla caccia. Il prelievo venatorio dei conigli sarebbe infatti l'unico rimedio fattibile di fronte ai danni causati all'agricoltura. I conigli sono cresciuti esponenzialmente nell'ultimo anno: attaccano e distruggono interi vigneti e ulteriori colture, creando un grave danno economico alle numerose aziende agricole che operano sull'isola.
"Sin da maggio siamo stati interessati da cacciatori e agricoltori - spiega il sindaco Lo Schiavo - affinchè si potesse intervenire con l'assessorato regionale competente, in fase di predisposizone del Piano Venatorio Regionale, per permettere la caccia al coniglio in alcune zone dell'isola, che permettesse di limitare i danni allo colture provocati dai conigli. Ad oggi però, dobbiamo constatare con amarezza che le nostre richieste non solo non sono state ancora accolte, ma risulta che le decisioni circa la chiusura della caccia per l'isola di Salina siano statre prese, ancora una volta, senza il coinvolgimento e la concertazione con i sindaci dell'isola".
"Le zone in cui dovrebbe essere consentita tale attività venatoria e che abbiamo chiesto siano inserite nel Piano Ventorio" continua il primo cittadino di Santa Marina Salina "sono ubicate al di fuori dei confini della Riserva Naturale, al di fuori di perimetrazione sic e zps e lontane da centri abitati. Tutta l'attività venatoria sempre esercitata sull'isola, inoltre, è sempre stata controllata dalle Guardie della Riserva e Corpo Forestale presenti sul nostro territorio".