“Prendiamo atto della decisone del Tar del Piemonte di sospendere il calendario venatorio regionale e chiediamo alla Giunta Regionale Piemontese di provvedere già nel corso della prossima seduta a recepire i rilievi del Tar Piemonte e ad adottare gli atti amministrativi necessari per accogliere le istanze evidenziate”. Lo scrivono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte alla Giunta regionale, dopo la sentenza che blocca la delibera regionale del calendario venatorio.
“Questa sospensione - sottolineano - aggiunge difficoltà ulteriori in una realtà piemontese così fortemente colpita dall’esponenziale aumento dei danni all’agricoltura e all’ambiente ed agli incidenti stradali causati dalla selvaggina. Siamo coscienti che non è solo la normale attività venatoria che può risolvere una problematica così grave ed anche per questo, in questi anni, abbiamo sollecitato più volte tutti gli Enti preposti, per interventi straordinari urgenti anche con catture di rispetto ambientale e proponendo le sterilizzazioni, ma è ovvio che il non esercizio della caccia vada a gravare tale situazione”.
Coldiretti Piemonte ricorda, a tal fine che la Regione è notevolmente in ritardo nel versamento dei fondi utili al pagamento dei danni agricoli, così come sono ormai tre anni che non vengono più indennizzate le persone e gli automezzi coinvolti negli incidenti stradali con selvatici, cinghiali in particolar modo. Coldiretti ricorda infine che il Piemonte è senza una legge regionale che disciplini l’attività venatoria da oltre un anno. Una legge indispensabile per il rispetto dell’equilibrio ambientale che non può continuare ad essere ignorato per tutelare le ragioni di bottega dell’associazionismo venatorio.