Lo ha affermato in aula l'Assessore regionale Claudio Sacchetto, riferendo sulla situazione della caccia in Piemonte a seguito della sospensione del Tar. I motivi di quella bocciatura secondo l'Assessore sono stati superati con l'adozione del Piano faunistico venatorio e lo saranno definitivamente con le modifiche al calendario venatorio che saranno rese esecutive nei prossimi giorni. “Le valutazioni di incidenza ambientale invece ci sono e c'erano anche prima – afferma Sacchetto -, quindi uno dei tre motivi non esiste. Laddove eventualmente le valutazioni manchino, la legge dice che è vietato cacciare, quindi il problema non esiste".
Secondo l’assessore, il calendario dovrà essere adeguato per la chiusura della caccia alla beccaccia (il 20 gennaio 2014 anziché il 26 come indicato nel documento sospeso) e di quella al tordo (il 10 gennaio anziché il 12).
“Sulla caccia, i punti contestati dal Tar sono tre e assai marginali – ha spiegato Mario Carossa, capogruppo della Lega Nord, lanciando un appello a votare il referendum per la responsabilità civile dei magistrati – Il mio partito non ha bisogno di lisciare il pelo ai cacciatori, ma non si può più tollerare che i magistrati facciano il bello e il cattivo tempo, provocando danni alle persone e all'economia del territorio".
(Torinotoday)