"Sto valutando l'opportunita' di esporre una denuncia contro ignoti per capire di chi sono le responsabilita"', lo ha dichiarato il consigliere regionale Ignazio Artizzu, presidente provinciale della Federcaccia di Cagliari, a seguito della decisione del Tar Sardegna sul calendario venatorio 2013 - 2014 per l'assenza del parere dell'Ispra.
"Sono circa 48mila i titolari di porto d'arma per la caccia che ora, dopo essersi preparati per la stagione venatoria, pagando le tasse regionali, 25 euro, piu' le concessioni governative per circa 170 euro, l'assicurazione obbligatoria (minimo 45 euro) ora vedono svanire, a tre giorni dall'apertura generale, fissata per il 22 settembre, l'opportunita' di poter andare a caccia.
In Sardegna i circa 40mila cacciatori (esclusi quelli che per varie ragioni non vanno a caccia) muovono un indotto di circa 10 milioni di euro a stagione. "Anche per queste ragioni la caccia rappresenta un importante segmento economico", spiega Artizzu. L'80% delle tasse governative resta in Sardegna, piu' quella regionale", con un gettito di circa 7 milioni di euro che incamera la Regione sarda. "A questi si devono aggiungere i costi per l'acquisto di fucili e cartucce, l'indotto per l'abbigliamento, benzina, ristoranti, trasferte, mantenimento cani, quote di iscrizioni alle riserve autogestite. Un movimento che "non puo' essere trascutato", spiega Artizzu, che ha presentato una proposta di legge, "approvata dalla Commissione ambiente, ma non ancora approdata in aula, che metterebbe a riparo il calendario venatorio da ogni ricorso".
Intanto la Regione si è messa al lavoro per ripristinare il Calendario Venatorio. Secondo diverse fonti stampa, gli uffici regionali hanno chiesto il parere dell'Ispra, che dovrebbe arrivare entro questa settimana, prima quindi di domenica. Anche il Tar, nell'accogliere la domanda cautelare di sospensione del provvedimento, ha ritenuto necessaria l'acquisizione di questo parere.
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