Appostamenti fissi di caccia. Il Consiglio regionele del Veneto ha approvato martedì scorso un emendamento con il quale si autorizzano i cacciatori veneti a tornare a utilizzare i capanni per la caccia senza rischiare la denuncia per abuso edilizio e presunto abuso paesaggistico. Ne rende merito il consigliere Costantino Toniolo, dopo l'approvazione della proposta di legge 376 "rideterminazione del termine di validità del piano faunistico venatorio regionale approvato con legge del 5 gennaio 2007, n. 1, illustrata dal presidente Davide Bendinelli.
"L'emendamento della Giunta che permette di superare i limiti della vecchia legge in materia di appostamenti - precisa Toniolo - è incentrato sulla precarietà di tali strutture. Per gli appostamenti che vengono rimossi a fine giornata non c'è bisogno di alcuna comunicazione. Una semplice comunicazione al Municipio riguarda invece le strutture che vengono rimosse entro 90 giorni. A questo si aggiunge però la necessità dell'autorizzazione paesaggistica semplificata (qualora ricadano nelle aree di tutela previste dal decreto legislativo del 22 gennaio 2004 n. 42)".
"Infine – precisa il consigliere del PdL - se la struttura viene lasciata tutta la stagione, deve essere presentata la DIA (Denuncia di inizio attività) al Comune e per conoscenza alla Provincia, accanto comunque all'autorizzazione paesaggistica semplificata. I comuni potranno determinare le modalità costruttive per gli appostamenti di caccia nel rispetto della vigente normativa in materia edilizia. In tutti i casi - conclude Toniolo - per evitare denunce per abuso edilizio e presunto abuso paesaggistico, è importante che la struttura sia considerata un'opera precaria e agevolmente rimovibile e quindi raccomando agli amici cacciatori di non indugiare a rimuoverla nel momento in cui non serve più". © RIPRODUZIONE RISERVATA