“Ormai la misura è colma e questa ennesima sentenza ha il sapore della beffa per migliaia di cacciatori che, dopo aver lavorato per lunghi mesi contribuendo in maniera massiccia alla complessiva gestione ambientale e dopo aver pagato fino all’ultimo centesimo tasse e balzelli vari, ora si sentono letteralmente presi in giro proprio da quelle istituzioni che dovrebbero garantire un minimo di decorosa certezza del diritto”. Lo ha dichiarato il Presidente nazionale Libera Caccia Paolo Spavoli, subito dopo aver appreso la notizia dell'accoglimento della sospensiva sul calendario venatorio del Lazio da parte del Tar. "Ancora una volta, a stagione appena iniziata - si legge nella nota della Libera Caccia - , i cacciatori della Regione Lazio sono stati penalizzati da un ricorso pretestuoso che, come al solito, è stato benevolmente accolto dal Tar che ha ordinato di rimettere le doppiette sulla rastrelliera fino al 1° ottobre prossimo.
“Tutti i soci della Libera Caccia, con in testa il Pr
esidente regionale e i Presidenti provinciali, sono mobilitati per far sentire la loro protesta e lo sdegno per questo trattamento - ha aggiunto Sparvoli - che non ha motivazioni scientifiche ma che vuole solo blandire il sempre più potente e prepotente schieramento animalista”.
Una situazione purtroppo simile anche in altre regioni. "Tutti i cacciatori italiani, per vari e cervellotici ricorsi di chi tanto non tira fuori un soldo, non possono programmare una stagione serena e questo non è degno di un paese civile che però è molto attento a raccogliere voti e balzelli” ha concluso Sparvoli.
Sul giornale di Rieti di domenica scorsa intanto si scopre che la sezione provinciale Anlc ha già avviato un ricorso per impugnare l'Ordinanza del Tar, annunciando che se non dovesse essere accolta farà un'azione di rivalsa verso la Regione Lazio per chiedere i danni subiti visto che le tasse dovute sono state già debitamente versate da tutti i cacciatori.
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