“La nostra prima preoccupazione nelle ore convulse di venerdì, in cui comunicati e documenti apparivano e sparivano dal web e le voci più disparate si rincorrevano fra gli appassionati del Lazio nell’assoluta assenza di indicazioni precise da parte della Regione, è stata quella di comunicare tempestivamente tramite il sito e le nostre sezioni le poche notizie certe man mano che si rendevano disponibili, fino al tardivo comunicato istituzionale che chiariva almeno le specie cacciabili dopo l’inconcepibile e francamente inaspettata decisione del Tar, al fine di evitare che si creassero il giorno successivo situazioni che esponessero i cacciatori a sanzioni anche pesanti da parte degli organi di vigilanza”.
Così Aldo Pompetti, Presidente Regionale di Federcaccia Lazio, che continua: “Da venerdì mattina siamo concentrati sull’evolversi della situazione e ci aspettavamo nella giornata di oggi una risposta da parte della Regione, sotto forma di una delibera, così come fatto dalla Regione Umbria, che con motivazioni articolate e nuove consentisse ai cacciatori laziali di godere pienamente almeno del prossimo fine settimana di caccia. Ma così non è stato e ovviamente non possiamo che essere profondamente delusi dal comportamento delle Istituzioni, che hanno dimostrato ancora una volta di tenere in ben poco conto i cittadini cacciatori che dovrebbero rappresentare, adeguandosi completamente alle richieste ambientaliste, che non concepiscono ci si possa discostare motivatamente dalle indicazioni dell’Ispra.
Per quanto ci riguarda – conclude Pompetti – abbiamo dato mandato ai nostri legali di costituirsi per la nostra Associazione nel procedimento in corso, ma lanciamo la proposta alle altre Associazioni Venatorie di presentare congiuntamente una unica memoria a sostegno delle date di chiusura previste nel calendario impugnato.
Nel contempo ci aspettiamo che la Regione Lazio intervenga con grande forza all’udienza del 12 dicembre per sostenere le proprie scelte di calendario e offriamo tutta la nostra disponibilità per fornire a supporto dati e motivazioni scientifiche.
Per questa data organizzeremo una manifestazione di protesta che ci auguriamo raccolga non solo i nostri soci, ma tutti i cacciatori del Lazio per dare un segnale forte e deciso di protesta da parte di migliaia di cittadini ancora una volta lesi nei loro diritti”.
Roma, 23 settembre 2013 - Federazione Italiana della Caccia Lazio
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