Giulia Taboga è una splendida ragazza friulana, ha 27 anni e ama la caccia. In famiglia è l'unica, bisonno a parte, che però lei non ha conosciuto (anche se ha ereditato la sua doppietta). A caccia ha cominciato ad andarci a 15 anni, grazie ad amici cacciatori. Oggi questa è la passione della sua vita.
“Penso che la caccia sia un modo meraviglioso per restare in contatto con la natura, per assaporare momenti unici” spiega.
“Ma è anche gestione, conservazione della fauna e dell'ambiente e soprattutto cultura. “E' una tradizione che ci accompagna sin dalla nascita dell'uomo e va rispettata”, dice per la rubrica Amiche di BigHunter.
La caccia “non è per tutti”, secondo Giulia. “Per praticare l'arte venatoria – spiega - è necessario essere informati, capire il motivo per il quale stiamo cacciando un determinato selvatico. Non è soltanto passare una domenica con gli amici o vantarsi del ricco carniere”, come sono portati a pensare in molti.
Giulia pratica la caccia al cinghiale in forma tradizionale, in battuta con i cani. “Vado in bosco con il mio fidato jagdterrier di nome Ugo per stanare sia cinghiali che caprioli; da me in Friuli è permesso cacciare anche il capriolo in battuta e non soltanto in selezione dall'altana". "Un'altra caccia che adoro - aggiunge - è quella agli anatidi, anche se nella mia zona non ne passano moltissimi.. ma proprio per questo ogni abbattimento è pura soddisfazione! Pratico raramente anche la caccia con il cane da ferma siccome possiedo un Epagneul Breton di nome Emma che ho provato ad addestrare sulla beccaccia , ma purtroppo senza successo”, ci dice.
E' contraria alla caccia alla selvaggina lanciata (fagiani, starne, quaglie), preferisce dedicarsi al cinghiale, che arreca molti danni sia alle colture che alle persone essendo la causa di molti incidenti stradali. “Non nego comunque – spiega - che questa forma di caccia mi diverte molto, e lo faccio anche per una soddisfazione personale".
Secondo Giulia i cacciatori dovrebbero imparare a comunicare meglio tra di loro e con gli altri. “Sarebbe bello vedere tutti i cacciatori scambiarsi opinioni utili per una giusta conservazione della fauna e dell'ambiente!” dice.
L'approccio deve essere anche educativo. Se avrà figli Giulia spera che un giorno diventeranno cacciatori e di “riuscire a dargli una giusta informazione riguardo al mondo venatorio”. Infine un auspicio, che facciamo anche nostro: “spero che sempre più giovani ragazzi e ragazze si avvicinino a questo fantastico mondo che è la caccia portando avanti le tradizioni dei nostri antenati e cercando di tramandarle a loro volta ai rispettivi figli!”.
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