Dal 25 settembre in Emilia Romagna sono state revocate le restrizioni all'uso dei richiami per la caccia dovute alle precauzioni messe in atto a seguito di alcuni focolai di influenza aviaria H7N7. D'ora in poi infatti sarà di nuovo possibile movimentare e utilizzare gli uccelli da richiamo per l'attività venatoria appartenenti ai gruppi degli Anseriformi e dei Caradriformi, ovviamente quelli identificati e registrati presso le Province.
Lo stabilisce un provvedimento emanato dal ministero della Salute (Dipartimento sanità pubblica veterinaria) che, in considerazione dell’evoluzione favorevole della situazione epidemiologica, abroga le misure restrittive adottate nelle scorse settimane mantenendo attive però misure di controllo preliminari alla movimentazione di animali allevati nelle province di Ferrara, Ravenna Bologna e Forlì-Cesena.
La Regione - affinché possa riprendere normalmente l’attività di produzione avicola - dovrà assicurare che gli allevamenti, prima della rintroduzione degli animali - forniscano adeguate garanzie per quanto attiene i requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza.
I divieti rimangono attivi nelle “zone di protezione e sorveglianza”. La zona di sorveglianza comprende parte dei Comuni di Imola (Bo), Solarolo e Massa Lombarda (Ra), l’intero territorio dei Comuni di Castelguelfo e Medicina (nel bolognese), di Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Lugo, Cotignola, Faenza e Castelbolognese (nel ravennate), e nel ferrarese di Ostellato, Portomaggiore, Masi Torello, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Comacchio e Argenta, più parte del territorio del Comune di Ferrara tra la Statale 15 (via Pomposa) e a est della Provinciale via Ponte Assa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA