Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha firmato in questi giorni l’ordinanza che permette la cattura e l’abbattimento dei cinghiali nel territorio comunale. Il provvedimento ricalca quelli di altri comuni della provincia e, secondo gli uffici comunali, si è reso necessario a causa degli avvistamenti sempre più frequenti, in particolare nell’area compresa tra Quinzano, Avesa e le Torricelle, in Valpantena, Valsquaranto, Pian di Castagnè.
“La diffusione rapida e incontrollata di questi animali – spiega il Sindaco – ha portato ad un aumento delle incursioni nelle proprietà private. A causa della loro stazza ed aggressività, i cinghiali possono arrecare danni alle proprietà, in particolar modo ai prati e ai fondi agricoli, oltre ad essere fonte di pericoli per la sicurezza stradale. Da qui la necessità del provvedimento, per consentire la cattura o l’abbattimento di quegli animali potenzialmente pericolosi che sconfinano dai loro territori”.
Allo scopo di evitare possibili rischi dovuti anche alle reazioni degli animali sull’uomo o sulle cose, in prossimità delle zone abitate è consentita unicamente l’operazione di cattura mediante speciali gabbie dette “chiusini”, così come previsto nelle “Disposizioni tecnico operative in ordine all’attivazione del piano di controllo del cinghiale e sue eventuali ibridazioni per il periodo 2011-2015”, introdotte con deliberazione della Provincia di Verona n.157 del 5 luglio 2012.
Le operazioni di cattura e/o abbattimento si svolgeranno sotto la responsabilità e il diretto controllo del personale di vigilanza del Corpo di Polizia Provinciale e sono consentite nelle zone del Comune di Verona, con esclusione del SIC (Sito di Interesse Comunitario) “val Galina e Progno di Borago”. L’ordinanza ha una durata di 90 giorni dalla sua entrata in vigore, tempo ritenuto sufficiente per affrontare l’emergenza.