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News CacciaCervi Cansiglio, interrogazione Brambilla domenica 29 settembre 2013 | | L'Onorevole Michela Vittoria Brambilla ha depositato un'interrogazione a risposta scritta, indirizzata ai ministri Orlando e De Girolamo contro l'abbattimento controllato dei cervi nella foresta del Cansiglio (almeno 1200 esemplari). Brambilla contesta in particolare due aspetti: "la mancanza di dati certi relativi al numero di animali presenti" e "la violazione della legge nazionale che prevede in prima ipotesi l'attivazione di metodi incruenti per il contenimento numerico degli animali selvatici".
"I motivi che sottenderebbero l'abbattimento, richiamati anche nel piano poliennale di controllo del cervo redatto da Veneto Agricoltura, sarebbero i danni provocati dagli ungulati ai pascoli utilizzati dalle aziende zootecniche del luogo, questo a seguito del notevole incremento numerico della popolazione di cervi - Scrive la deputata -. Non è però possibile conoscere l'effettivo numero dei cervi presenti nel Cansiglio e zone adiacenti, perché nessuna autorità ha mai provveduto al loro conteggio, al punto che lo stesso comandante regionale veneto del Corpo forestale dello Stato, Daniele Zovi, in un articolo comparso sul Corriere delle Alpi in data 8 luglio 2013 ammette che: «È vero, nessun censimento preciso è ancora stato compiuto», evidenziando così l'inconsistenza delle supposizioni circa l'accrescimento della popolazione di cervi.
In merito ai metodi incruenti, dice Brambilla: la legge 11 febbraio 1992, n. 157 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, al comma 2 dell'articolo 19 – Controllo della fauna selvatica, statuisce che "Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento". Vigileremo sulle eventuali risposte dei Ministri.
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