"Come è possibile che venga emanato un calendario venatorio che presenti vizi tali da palesarsi come illegittimo sin dal momento della sua pubblicazione". Se lo chiede in una nota il Presidente Regionale CPA Marco Efisio Pisanu, nella quale chiede "lo scioglimento del Comitato Regionale Faunistico" e l'attivazione dei "doverosi procedimenti disciplinari verso i funzionari regionali responsabili dell’accaduto".
I funzionari regionali, dice Pisanu, dovrebbero sapere, come ricordato nel luglio 2010 dalla Commissione UE, che il parere dell’ISPRA sui provvedimenti regionali in materia di caccia, quindi anche per il calendario venatorio, deve considerarsi obbligatorio” Orbene, l’esperienza passata nulla ha insegnato e anche per la corrente stagione è stato approvato un calendario venatorio privo di un parere vincolante e quindi patologicamente viziato fin dalle sue origini, ragion per cui lo stesso è stato giustamente sospeso dal TAR Sardegna.
"Lo sconcerto che questa vicenda crea è talmente tanto che non sappiamo più se si possa parlare di sola superficialità, avuto riguardo al modus operandi degli organismi preposti alla redazione del calendario o se, come pare più probabile, si debba parlare di ingiustificabile colpa grave!
Già in passato evidenziammo e chiedemmo che venissero individuati i funzionari responsabili delle omissioni sopra indicate e che nei loro confronti venissero adottati gli opportuni e dovuti provvedimenti disciplinari. Purtroppo il nostro appello è caduto nel vuoto! Nonostante ciò, e poiché siamo fermamente ancorati a un’idea di giustizia equa, insistiamo ancora in questa richiesta: è inammissibile che chi ha sbagliato in passato, non rispettando le prescrizioni normative vigenti in materia, perseveri impunemente nel suo agire.
Attualmente - continua Pisanu - la situazione è ancora più nebulosa e incerta, infatti, ci ritroviamo con un calendario che definire “monco” è poco: con la chiusura anticipata e ingiustificata della caccia al 29 dicembre, tranne che per il cinghiale, e con una nuova riunione, che dovrebbe essere riparatrice, del CRF per il 22 ottobre p.v. A questo punto, poiché abbiamo pagato le tasse in vista di un certo calendario venatorio (come già evidenziato), chiediamo che nella prossima riunione del CRF ci venga restituito il maltolto e, sulla base delle originarie prescrizioni del calendario, ci vengano restituite le due giornate di caccia (la domenica dell’apertura e un giovedì) di cui siamo stati ingiustamente privati".
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