Essere un cacciatore di 19 anni è fantastico per Antonio Celentano, che abita nella splendida Sorrento, fa il cuoco di professione ed è vero cultore della campagna tanto da scegliere di fare anche l'agricoltore e l'allevatore nei ritagli di tempo. Ama la natura, la vita contadina e, naturalmente, la caccia. Ci parla di quell'indescrivibile magia che si crea quando ci si immerge nella macchia in compagnia solo del proprio cane e dei propri pensieri e di ciò che rappresenta questa passione per lui. “Per me la caccia è vita – dice –, è qualcosa senza cui non posso stare. Mi fa staccare dalla vita di tutti i giorni e mi proietta in un mondo fantastico fatto di regole e di rispetto, per la natura e per il prossimo”.
Da quando aveva solo 5 anni seguiva il padre a caccia, nella ricerca della regina o al passo per i tordi. Oggi, alle prime stagioni da cacciatore, Antonio si dedica alla caccia con il cane da ferma, soprattutto a quaglie e beccacce, e alla selvaggina migratoria (ci dice allodole, tordi e merli) con il cane da riporto.
I cacciatori secondo Antonio ricoprono un ruolo importantissimo nella cura dei nostri boschi. “Nessuno come noi cacciatori sa realmente le condizioni in cui si trovano i nostri territori, e purtroppo, nessuno come noi ha a cuore l'ambiente tanto da prendersene cura tutti i giorni”.
Antonio approfitta dello spazio su BigHunter Giovani per fare una denuncia sullo stato pessimo in cui si trovano i boschi della sua zona e sull'incredibile indifferenza delle autorità riguardo la salvaguardia di posti che dovrebbero essere estremamente tutelati, anche in virtù del loro potenziale turistico.
“Purtroppo sono molte le volte in cui - spiega -, camminando nei boschi non troppo lontani dalle strade asfaltate mi imbatto in piccole ma frequenti discariche abusive, anche di Ethernit, molto pericoloso per la salute, soprattutto se esposto alle intemperie. Ho anche provato a denunciare il tutto alle autorità ma è stato inutile".
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