Pur di frenare in ogni modo l
'approvazione della nuova legge sulla caccia in Piemonte, attualmente in discussione in consiglio regionale, l'
opposizione a inizio ottobre ha presentato quasi 600 emendamenti. La legge, dicono dai banchi vicini alle istanze animaliste (Cinque Stelle ne ha presentato 100 ma ne sta preparando degli altri), è troppo permissiva e favorisce i cacciatori. Anche il Pd è contrario all'avvio dell'iter di approvazione e chiede che la legge torni in commissione per trovare un testo più condiviso.
Durante la seduta del primo ottobre la discussione si è protratta senza passi avanti. Secondo l'opposizione non ci sono le ragioni di approvare la legge con urgenza, visto che ormai la caccia è aperta e le nuove regole saranno applicate a partire dalla stagione venatoria successiva. La Regione dal canto suo giustifica questo iter velocizzato portando in evidenza l'incremento dei
danneggiamenti causati dalla fauna selvatica rispetto allo scorso anno e la situazione in cui si trovano diverse aziende agricole. Il problema non riguarda solo l’agricoltura, perché gli incidenti causati dagli ungulati sono stati numerosi e alcuni hanno messo in serio pericolo di vita le persone.
I punti più contestati contenuti nella proposta sono la caccia sulla neve e la riduzione di restrizioni attualmente previste per alcune specie. Secondo i rappresentanti dei diversi gruppi se non ci saranno novità, gli emendamenti sono destinati a salire. Il Pd ne ha presentati quasi 150, Sel circa 200, l'ex grillino Fabrizio Biolé (Gruppo Misto) più di 100, il Movimento 5 Stelle è intorno a quota 100 ma aumenteranno: "Abbiamo presentato solo gli emendamenti ai primi due articoli della legge, stiamo preparando i successivi".