“Istituire una commissione tecnica di indagine sulla
vicenda dell’Atc n. Ternano-Orvietano”. La chiede Zefferino Cerquaglia (Psi) che ha presentato in Provincia di Terni un ordine del giorno sull’indagine relativa alle spese dell’Atc di caccia. “
Viste le notizie stampa su presunte irregolarità nella gestione dell’Atc n.3 Ternano-Orvietano - si legge nell'Odg -, considerato che trattasi di denaro pubblico e quindi è estremamente necessario e urgente fare chiarezza; ritenuto molto utile condurre un’indagine conoscitiva volta a tranquillizzare anche i tanti cacciatori della provincia che pagano consistenti somme per la licenza di caccia; rilevato che la Provincia è parte fondamentale nella gestione della caccia sul proprio territorio; stimato importantissimo salvaguardare l’immagine della Provincia che non può intervenire nella gestione interna dell’Atc ma che ha solo compiti di indirizzo e controllo, il Consiglio provinciale costituisce una commissione tecnica di indagine composta da segretario generale e da altri due dirigenti i quali riferiranno al Consiglio entro venti giorni”.
Andrea Sacripanti (Pdl) chiede intanto che siano azzerate le cariche interne all'Atc e ripristinata la quota precedente di 25,80 euro per i cacciatori. “Da notizie diffuse dalla stampa locale è emerso che il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Terni ha segnalato alla Corte dei Conti 49 soggetti del Comitato di gestione dell'associazione Ambito territoriale di caccia 3 - sottolinea Sacripanti -. Secondo la Gdf tali soggetti avrebbero causato un danno erariale quantificato in 1.200.000 euro per aver posto in essere una serie di irregolarità di varia natura fra il 2007 e il 2011: dalle spese per seicentomila euro che sarebbero state indebitamente sostenute per assumere personale con contratti a tempo indeterminato in violazione al regolamento regionale, alla nomina di quattro consulenti esterni (nonostante la normativa regionale preveda la possibilità di nominarne uno solo) assunti con contratti di collaborazione o a progetto rinnovati tacitamente, come fossero, di fatto, dipendenti a tempo indeterminato ed erogando a loro vantaggio compensi per un totale di circa 450mila euro".
"La Gdf tributaria - continua il consigliere - contesta all'associazione, altresì, di essersi arbitrariamente avvalsa, per il raggiungimento dei propri scopi, dell'opera di un'altra associazione di volontariato, appositamente creata per sostenere spese finanziate dalle casse della stessa Atc3 e creando, in tal modo, una duplicazione di costi pari a circa 120 mila euro. Gli accertamenti hanno riguardato, inoltre, sia i rimborsi richiesti dal presidente dell'Atc 3 per spese di viaggio, che, stando sempre a quanto riportato dagli organi di informazione, non avrebbero trovato giustificazione in alcun tipo di documentazione, sia altre risorse finanziarie utilizzate per il rimborso delle spese di gestione non inerenti all'attività dell'associazione".