"Lavoreremo con il massimo impegno e nel più breve tempo possibile per trovare una soluzione al problema apertosi con la sospensione della caccia in Liguria decretata dal Consiglio di Stato a seguito di un ricorso delle associazioni ambientaliste”. E' quanto si legge nella nota del Gruppo regionale del PD della Liguria, che si dichiara sopreso del fatto che nè la Giunta regionale, nè il Consiglio siano stati informati del ricorso.
"Un’omissione, questa - scrivono dal Pd Ligure - , che secondo noi potrebbe addirittura viziare la validità della sospensione. Infatti, non essendo stata informata del ricorso, la Giunta Regionale non ha avuto modo di costituirsi in giudizio a difesa del suo provvedimento. Rimaniamo attoniti davanti a questa sospensione, che apparentemente non ha motivazione alcuna".
"Pensiamo - sottolineano infatti il capogruppo Nino Miceli, il responsabile caccia Pd Valter Ferrando e il presidente della IV Commissione, Sergio Scibilia -, che la legge regionale sulla caccia sia una buona legge, elaborata tenendo conto di esigenze diverse, frutto di un lungo lavoro di confronto con le istanze di chi queste esigenze rappresenta. Tutto ciò suffragato dal fatto che il calendario venatorio ha superato positivamente il ricorso al Tar Liguria presentato sempre dalle associazioni ambientaliste. Siamo convinti che la Regione non abbia alcuna responsabilità rispetto alla situazione che si è venuta a creare, come peraltro ha sottolineato anche il Consigliere di opposizione Francesco Bruzzone, che ha partecipato attivamente a tutta l’attività di costruzione del provvedimento. Il calendario venatorio, infatti, è stato elaborato con grande spirito di collaborazione di gran parte delle forze politiche presenti in Commissione IV. Il Presidente Scibilia ha immediatamente convocato la Commissione competente e stiamo lavorando con l’obiettivo duplice di consentire il regolare svolgimento dell’attività venatoria in Liguria e di tutelare gli agricoltori che ogni anno subiscono gravi danni in conseguenza della proliferazione di cinghiali e caprioli. La caccia agli ungulati, infatti, svolge anche un’importante funzione di contenimento del numero di esemplari e la decisione assunta dal Consiglio di Stato di sospendere l’attività venatoria fino ad almeno il 26 novembre rischia di favorire l’aumento incontrollato della popolazione degli ungulati sul territorio ligure".